Vento di primavera, è il film che verrà trasmesso su Rai 3 oggi, giovedì 26 gennaio 2017. Il film è stato realizzato grazie all’impegno finanziario di una serie di case cinematografiche francesi, tedesche e ungherese, è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane dalla Videa CDE, il montaggio è stato realizzato da Yann Malcor, le musiche della colonna sonora sono state scritte da Christian Henson, la scenografia è di Olivier Raoux mentre i costumi usati nel corso delle riprese sono stati realizzati da Pierre Jean Larroque. CURIOSITÀ – Il motivo per il quale la regista Roselyn Bosch ha deciso di affrontare in questo film questa specifica questione storica è legata al fatto che la famiglia del proprio marito ha vissuto durante i terribili anni della seconda guerra mondiale, nei pressi del quartiere di Montmatre a pochi metri dalla famiglia di Weisman che è il personaggio principale della pellicola. Inoltre, sembra che il padre della regista abbia vissuto sulla propria pelle terribili momenti ed in particolare con il padre che è stato detenuto in uno dei campi di internamento del generale Franco. Tuttavia c’è da sottolineare come in questa pellicola ci siano delle inesattezze dal punto di vista storico ed in particolar modo la madre e la sorella del protagonista nella versione cinematografica sono state catturate mentre nella realtà dei fatti sono riuscite in qualche modo a scappare mettendosi in salvo e raggiungendo il padre del protagonista nella cittadina di Limoges.
– Vento di primavera è il film in onda su Rai 3 oggi, giovedì 26 gennaio 2017 alle ore 21.15. Una pellicola dal genere storico – drammatico con il titolo originale La rafle. Si tratta di un film francese del 2010 con la durata di 115 minuti ed è stato diretto dalla regista transalpina Roselyne Bosch: il soggetto prende spunto da fatti effettivamente accaduti, con adattamento della sceneggiatura a cura della stessa regista. Nel cast figurano il divo francese Jean Reno, Melanie Laurent, Gad Elmaleh, Raphaelle Agogue,Hugo Leverdez e Denis Menochet. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.
Siamo a Parigi, è l’estate del 1942 quando i francesi si trovano ad essere occupati dai tedeschi con gli ebrei costretti ad indossare la stella gialla. Nel quartiere popolare di Montmartre vi sono alcune famiglie ebree che cercano in tutti i modi di condurre una vita normale, anche se in cuor loro temono in ogni momento l’arrivo della Gestapo. Anche i parigini non sanno come comportarsi, alcuni infatti cercano di aiutare gli ebrei, nascondendoli e dando loro una possibilità di salvezza, altri invece temendo possibili ripercussioni preferiscono insultarli e denunciarli. A causa di un accordo tra nazisti e francesi stipulato nella notte a cavallo tra il 15 e il 16 luglio, a Parigi e in tutta la Francia si assiste ad una deportazione di massa di circa quindicimila ebrei che poi è passata alla storia come il rastrellamento del Velodromi d’Inverno. Proprio all’interno del quartiere di Montmartre vive la famiglia di un bambino ebreo di appena dieci anni di nome Joseph Weissmann (Hugo Leverdez) che viene arrestato, con lui anche alcuni vicini ebrei nonostante tutti abbiano provato a scappare. Joseph è insieme a Nono, fratello del suo migliore amico quando vengono portati nel Vel d’Hiv e qui vengono aiutati da un’infermiera di nome Annette Monod (Melanie Laurent) che proverà a rendere il tutto meno traumatico possibile, Infatti all’interno del velodromo ci sono condizioni di igiene precario, non c’è acqua e il cibo deve essere equamente diviso per dare la possibilità a tutti di mangiare qual cosina. Se i detenuti hanno troppa sete, vengono dissetati con gli idranti. Ad assumere il controllo e il pieno potere del velodromo è il colonnello Pierret che porta un po’ di tregua all’interno del velodromo. Tuttavia viene deciso di portare i prigionieri all’interno di un nuovo campo che si trova nel dipartimento della Loira, dove ancora una volta di fronte a condizioni stremanti per i poveri ebrei Annette dimostra una grande forza quando cerca in tutti i modi di far capire ai suoi superiori le evidenti difficoltà di quegli uomini. Le sue speranze rimangono disattese, infatti gli uomini e i bambini più grandi sono condotti nel campo di concentramento di Auschwitz, mentre i bambini più piccoli rimangono ancora lì ma solo per poco. Tuttavia Joseph e Nono riescono a salvarsi fuggendo dal treno che porterà gli altri bambini verso una strada senza più ritorno.