Dire che la politica la faccia ancora da padrona sui giornali non corrisponde esattamente a verità. Oggi chiude il calciomercato di gennaio, è iniziata L’Isola dei Famosi, febbraio riporterà il Festival di Sanremo, Trump domina la scena internazionale, e in Italia un’inchiesta giudiziaria tira l’altra. Eppure, zitta zitta quatta quatta, la politica cerca di tornare a far capolino negli interessi degli italiani. Smaltita la sbornia referendaria del 4 dicembre 2016, cosa rimane sul palcoscenico tricolore? I problemi romani della Raggi, che rendono poco raggia…ante il solitamente pimpante Beppe Grillo? Il futuro che ritorna (è il blog di Renzi che parla)? Il nuovo “nuovo centrodestra” che si prepara alle elezioni? Di tutto ciò che vi abbiamo prospettato, potete tener buona solo l’ultima parola: elezioni.



Infatti, la scorsa settimana la Consulta ha deciso sull’Italicum, la legge del 6 maggio 2015, precisamente la n. 52, che prevedeva in origine un sistema maggioritario a doppio turno con premio di maggioranza, soglia di sbarramento e cento collegi plurinominali con capilista “bloccati”. Ciò a dire non per chiarezza, bensì per gettarvi un po’ nello sconforto, qualora vi sorgesse l’idea di pavoneggiarvi con qualche collega molto più giovane e meno sgamato di voi. La cronaca segnala che i partiti politici, tutti quanti alle prese con problemi di varia natura che non staremo a sviscerarvi – non foss’altro per il terrore che voi, cari 24 nostri lettori (per rispetto, sempre uno in meno del Manzoni), decidiate di abbandonarci prima della fine del nostro pezzo – i partiti politici, dicevamo, anziché darsi da fare per trovare un nuovo sistema elettorale, sono rimasti completamente paralizzati, impotenti davanti a una tornata elettorale che potrebbe anche diventare molto vicina (giugno?). 



Eppure l’Italia rimane un Paese di santi, di poeti, di navigatori. E di associazionismo militante. Laddove la politica rimane colpevolmente inerte, ecco intervenire la “società civile” con idee originalmente sfavillanti: trasformare le elezioni in un business che dia una spinta utile a rimettere in gioco l’economia del Paese, creando posti di lavoro e non pesando sulle casse dello Stato. Così, pare, sul tavolo del presidente Mattarella sono arrivate, in attesa di essere vagliate, un’interessantissima serie di proposte, che possono spiazzare tanto il politico navigato quanto l’ingenuo elettore, ma che dimostrano quanto l’Italia sia veramente un Paese dalle mille risorse. Eccovene qualche anticipazione (ma ci verrebbe da dire, “eccovene un antipasto”, alludendo soprattutto al primo progetto di legge).



Proposta di legge elettorale n. 1: il Culatellum. Un sistema elettorale proposto dall’AssoSPaReggio (Associazione Salumieri & Partigiani di Reggio). Consisterebbe in vere e proprie elezioni a pagamento. Un ticket oneroso (intorno ai 25-30 euri), darebbe all’elettore non solo il diritto di voto, ma anche la possibilità di vedersi consegnato un paniere di prodotti provenienti dal consorzio reggiano. Se fosse adottato questo sistema, è facile immaginare un’altissima affluenza alle urne, soprattutto se i cadeaux dall’AssoSPaReggio si rivelassero ghiotti e abbondanti.

Proposta di legge elettorale n. 2: l’Alberobellum. Trasformare i trulli in cabine elettorali familiari, votare in agosto e non solo in un fine settimana, bensì estendendo l’apertura delle urne ai sette giorni precedenti e seguenti il Ferragosto. Questa l’idea degli albergatori pugliesi di Alberobello. Rimini, Pietra Ligure, Viareggio, Palau, Taormina e Castellamare del Golfo si sono dette pronte a sostenere questo progetto per venire incontro (anche in questo secondo caso) a una prevedibilissima alta affluenza di votanti. Al nord, anche La Thuile (Alpi occidentali), Bormio (Alpi centrali) e Canazei (per quelle orientali) si starebbero orientando per avanzare la loro candidatura a sedi elettorali (“…perché mica a tutti piace il mare”, avrebbero affermato all’unisono i sindaci delle tre amene località montane). 

Proposta di legge elettorale n. 3: lo Spinellum. Non si potrà più dire che antagonistiBlack Block e no global sono degli insensibili anti-statalisti insurrezionalisti. L’idea infatti arriva da alcune frange anarchiche del centro sociale “Nuvola Rossa, Cavallo Pazzo: spacchiamo tutto e non paghiamo un c…o!”, convertitesi negli ultimi anni a idee più moderate. Il sistema elettorale è di per sé semplice: prevede il voto degli italiani all’estero, segnatamente in Giamaica. Beninteso, qui non s’intende che i soli italiani con diritto di voto siano quelli residenti in Giamaica, bensì che si voti in Giamaica. La cosa, per certi versi, è comprensibile: l’attuale politica il più delle volte vende solo fumo, e qui la cosa sarebbe davvero palese e ben accetta.

Dunque, ricapitolando… dovessimo andare al voto in questo 2017, tra Porcellum, Mattarellum, Consultellum, Culatellum, Alberobellum e Spinellum, voi quale sistema elettorale scegliereste? Confidiamo su almeno 24 risposte…