, è il film che andrà in onda su Rete 4 oggi, domenica 8 gennaio 2017, una pellicola thriller è stata diretta da Gregory hoblit con il soggetto che è stato esteso da Nicholas Kazan, quest’ultimo si è occupato anche della sceneggiatura con Elon Dershowitz mentre la produzione è stata curata da Charles Roven e Dawn Steel con la distribuzione in Italia gestita dall’azienda Warner Bros. Il montaggio è stato effettuato da Lawrence Jordan con gli effetti speciali che sono stati realizzati da James fredburg e le musiche della colonna sonora che sono state composte da Tan Dun. La scenografia è stata diretta da terence Marsh ed i costumi utilizzati durante le riprese confezionati da Colleen Attwood. La pellicola è stata prodotta in USA nel 1997 con la durata pari a 119 minuti. Curiosità: La canzone che viene cantata spesso durante il film quando il demone si sposta di corpo in corpo, ha il titolo Time Is on My Side ed è stata incisa dai Rolling Stones nel 1964. Curiosità: Anche se la città non viene mai citata esplicitamente, gran parte delle riprese sono state girate a Philadelphia: il carcere in cui si svolgono le scene iniziali del film è, infatti, l’Holmesburg Prison, collocato nella parte est della città.



Il tocco del male è il film in onda su Rete 4 oggi, domenica 8 gennaio 2017 alle ore 23.30. “Fallen” è il titolo originle della pellicola di genere thriller che è stata realizzata nel 1997 per la regia di Gregory Hoblit, autore statunitense nato a Abilene nel novembre del 1944, la sua filmografia si caratterizza per la presenza di opere popolari come, ad esempio, “Schegge di paura”, “Sotto corte marziale” e “Il caso Thomas Crawford”. Nel cast che ha preso parte a questa produzione possiamo citare il protagonista che ha il volto del grande Denzel Washington, attore statunitense che tutti ricordano per la sua magistrale interpretazione dell’attivista Malcom X nell’omonimo film di Spike Lee o per quella dell’avvocato nel capolavoro di Jonathan Demme “Philadelphia”. Al suo fianco troviamo l’ottimo Donald Sutherland, con ogni probabilità l’attore canadese più popolare della Hollywood contemporanea, la sua carriera è stata a dir poco brillante e l’ha portato a lavorare per registi di grande prestigio come, ad esempio, Robert Aldrich, Robert Altman, Alan J. Pakula, John Schlesinger, Bernardo Bertolucci, Federico Fellini, Claude Chabrol, Louis Malle, Hugh Hudson e Werner Herzog. Citiamo, infine, la presenza di John Goodman, attore statunitense classe 1952 molto noto al grande pubblico grazie alle sue ottime interpretazioni tra cui spicca quella del turbolento Walter Sobchak nel cult dei fratelli Cohen “Il grande Lebowski”. Ma vediamo adesso la trama del film nel dettaglio.



Il protagonista del film è John Hobbes (Denzel Washington): si tratta di un agente della polizia che nel corso della sua carriera ha sviluppato ottimo fiuto per l’investigazione. Nello svolgimento delle sue mansioni è stato chiamato a far visita in galera a Edgar Reese (Elias Koteas), crudele ed efferato assassino che è stato assicurato alla giustizia proprio grazie all’intervento del nostro detective. Piuttosto abile nell’esercizio delle arti oscure, il killer quando vede il suo nemico decide che è arrivato il momento di vendicarsi e ferisce la sua mano, pronunciando parole oscure in una lingua antica che solo più tardi si rivelerà per essere aramaico. Era la sua ultima possibilità, dato che dopo qualche giorno la sua condanna a morte viene eseguita come da programma. John Hobbes ritiene che sia giunta, finalmente, la fine per questa brutta storia: non sa che, invece, quello è solo l’inizio di un’avventura estremamente pericolosa. Presto, infatti, Hobbes e il suo partner Jonesy (John Goodman) si trovano davanti ad alcuni delitti che sembrano rispecchiare in tutto e per tutto lo stile degli omicidi compiuti di Edgar Reese, i due detective si convincono di essere di fronte all’opera di un emulatore, desideroso di omaggiare la memoria del serial killer scomparso. Per Hobbes è una questione di principio, come ha fatto giustiziare Reese, ora desidera fortemente assicurare alla legge anche il suo ammiratore. Per questo si reca a visitare la casa sul lago di un ex-poliziotto che tempo addietro si era ritrovato coinvolto nelle macchinazioni del serial killer: il suo nome ne era uscito distrutto e l’uomo non aveva avuto altra scelta che togliersi la vita. Qui il nostro protagonista si imbatte in diversi libri che trattano di magia nera: inoltre, nota su una parete una scritta misteriosa che cita il nome di Azazel. La cosa gli sembra molto strana e chiede delucidazioni a Gretta Milano (Embeth Davidtz), la figlia del poliziotto suicida. La giovane donna si spaventa solo a sentire questo nomo e mette in guardia il nostro protagonista che, secondo lei, si sta impicciando di una questione molto più grande di lui che rischia di avere risvolti inimmaginabili…

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