Un cartone animato che oltre all’animazione presenta molto di più. Questo Sing in poche parole soltanto: un lungometraggio animato di quelli che probabilmente possiamo dire diventeranno classici, e che già riconosci sin dalla prima visione. Sing presenta infatti una spicccata concentrazione su caratteri di animali antropomorfi, l’ambizione da racconto corale e anche una trama veramente interessante che ruota attorno al tema principale: quello del talent show, che però si distingue abilmente per la mancata aderenza al musical. 



Diretto da Garth Jennings, regista dell’opera di culto Guida galattica per autostoppisti, Sing tratto dall’omonimo successo teatrale divenuto famoso in tutto il mondo, e prodotto dalla Illumination Entertainment, è sicuramente uno splendido esempio di come realizzare un valevole prodotto di animazione in un settore dominato in principal modo dalle pellicole dei colossi Disney e Pixar.



Il film dalla trama intrecciata e ricca di personaggi gira tutt’attorno alla grande storia di un teatro, di proprietà di uno squattrinato imprenditore che tuttavia si dà arie da grand uomo d’affari: Buster Moon, un koala idealista che con lo scopo di salvare le economie del suo Opera si ritroverà a organizzare un talent show musicale con in palio un montepremi che per fatale errore di battitura si trasformerà da mille verdoni a… centomila!

Saranno in moltissimi ad accorrere per le audizioni, e fra i prescelti al contest vedremo partecipare tutta una serie di animali provenienti da quotidianità più disparate. Dalla maialina casalinga Rosita, allo scimpanzé buono ma figlio di un gorilla rubacchione, Johnny. Un film che davvero ripropone, e lo fa con accuratezza e competenze, il divertente gioco dell’animazione sullo schermo, mostrando anche una gran cura per il disegno e una spiccata rilevanza anche a dialoghi e narrazione, evidentemente curati a puntino per fare di Sing un piccolo capolavoro di commedia, animazione e teatro. 



Una lezione al successo, al non arrendersi mai e al credere sempre nei propri sogni, costi quel che costi. Una gigantografia su grande schermo della lezione per la vita del “tutto è possibile”, ma anche un insieme di musiche, colori e divertimenti non da poco. Questo e molto altro dimostra di essere Sing, un prodotto cinematografico di cui sicuramente il target famigliare può dire se ne senta il bisogno. Perché? Perché Sing, a differenza di molte animazioni banali e decisamente semplicistiche, include invece il “tutto”. 

Con un pubblico cinematografico sempre più abituato a brutti prodotti di animazione che tuttavia passano per più che sufficienti pur di far divertire qualche ora al cinema soprattutto i figli ancor prima che noi stessi, la sorpresa scatenata da Sing la si sente ancor più vivida. Pellicola completa e per la famiglia, che non annoia e anzi diverte, senza cadere nel banale o nel semplicistico. Un film d’animazione promosso a pienissimi voti, e consigliatissimo a tutti.