“La musica del silenzio”, film liberamente ispirato alla vita di Andrea Bocelli, andrà in onda domani sera sulla prima rete Rai. Michael Radford, autore della sceneggiatura, ha rivelato che prima di accettare il ruolo da regista ha avuto qualche piccola titubanza: “All’inizio non ero convinto di farlo perché è una sfida molto difficile raccontare le biografia di un personaggio vivente, ma mi ha convinto la fiducia con cui sono stato fatto entrare nella vita di Andrea, in un percorso emozionante, ma non sentimentale”, ha detto l’artista così come riporta IlVelino.it, mentre Andrea Bocelli non ha nascosto le sue speranze: “Mi piace pensare che questo film possa far riflettere sull’importanza del dono senza il quale nessuno di noi avrebbe fatto quello che ha fatto. Per questo, io non credo che esista il merito, ma esiste il demerito: quello di chi non è disposto al sacrificio per far emergere le proprie possibilità e rispettare il dono ricevuto”.(Agg. di Fabiola Iuliano) 



IL FILM TRATTO DALL’OMONIMA BIOGRAFIA

Andrea Bocelli sarà tra i protagonisti della nuova puntata di Che tempo che fa di domenica prossima per parlare con Fabio Fazio de “La musica del silenzio”, il primo film basato sulla sua vita: la vicenda umana e artistica del 59enne tenore toscano originario di Lajatico (Pisa) è stata infatti portata di recente sul grande schermo dal regista e produttore britannico Michael Radford che, nello scrivere la sceneggiatura dell’opera a quattro mani con Anna Savignano, ha scelto di basarsi proprio sull’omonima biografia dell’artista pisano, pubblicata proprio a settembre per i tipi di Giunti Editore. Il biopic, realizzato dall’autore di opere di successo quali Il Postino e Il Mercante di Venezia, è incentrato sull’infanzia e sugli esordi di Andrea Bocelli e, dopo essere uscito al cinema negli scorsi giorni (nel corso di una tre giorni andata in scena tra il 18 e il 20 settembre), sarà trasmesso in anteprima assoluta anche in televisione proprio su Rai 1, in prima serata il prossimo lunedì 2 ottobre (ore 21.25).



L’INTERVISTA CONCESSA A LA STAMPA

E proprio in vista della prima tv de “La musica del silenzio”, Andrea Bocelli si è concesso ad alcune interviste, parlando non solo della pellicola diretta da Michael Radford e basata sull’omonima biografia, ma anche della sua visione della musica e di una carriera costellata anche da momenti difficili. Nel corso di una chiacchierata con La Stampa, il tenore pisano ha raccontato che non si tratta certo di uno di quei biopic struggenti e lacrimosi: ad ogni modo, il film prova a sintetizzare la vita di Bocelli, a partire da un’infanzia caratterizzata da un problema agli occhi che lo porta alla cecità fino alle prime esperienze nel mondo della musica: l’incontro che cambia la sua vita è però quello con un maestro di canto che, paradossalmente, gli farà capire innanzitutto l’importanza del silenzio prima che quella di saper usare bene la voce. Ed è proprio questo il passaggio-chiave che ha dato il titolo prima al libro e poi al film di Radford, a proposito del quale Bocelli ha però escluso l’ipotesi che verrà realizzato un sequel: “Io temo che sarebbe noioso continuare quel racconto e parlare di come sono diventato oggi. Inoltre –conclude l’artista- sarebbe qualcosa di insopportabilmente celebrativo”, aggiungendo che amerebbe piuttosto una pellicola incentrata sui suoi amori.



A PROPOSITO DELLA PELLICOLA DI RADFORD

“La musica del silenzio”, pur basandosi sui fatti raccontati nella biografia ufficiale di Andrea Bocelli, è liberamente ispirato alla vita del celebre tenore: infatti, lo script firmato da Michael Radford e dalla scrittrice Anna Savignano ha messo al centro delle vicende il giovane Amos Bardi, un alter ego di Bocelli che dà quindi vita a un interessante parallelismo con la sua controparte reale. Nel cast del film, oltre a Toby Sebastian nei panni di Amos/Andrea, figurano anche Luisa Ranieri (che interpreta Edi) ed Ennio Fantastichini (zio Giovanni), ma soprattutto Antonio Banderas che invece dà le fattezze al maestro di canto che avvierà il giovane Amos sulla strada del successo, insegnandogli però anche l’importanza del silenzio e del saper ascoltare sé stessi. A proposito delle musiche di un biopic che, inevitabilmente, porta in scena anche alcune esibizioni fondamentali nei primi anni di carriera di Bocelli, la colonna sonora è stata affidata a Gabriele Roberto: il compositore piemontese ha infatti realizzato la colonna sonora originale, basandosi su alcune musiche tratte dal catalogo discografico Sugar.