Abbiamo bisogno di sentirci meno mostri, di pensare che la frase “aiutiamoli nel loro Paese” abbia un senso. Per questo, ogni volta che un periodo senza naufragi di barconi pieni zeppi di migranti si intervalla ad una strage di innocenti, ci sentiamo tutti migliori, ci auto-convinciamo che la politica attuata dal governo di turno e dall’Europa di sempre sia la migliore. Questo avviene fino a quando non si prende contatto con la dura realtà: perché una volta intercettati dalle motovedette gli aspiranti migranti non fanno una bella fine. Molti di loro vengono rinchiusi in quelli che non è sbagliato definire veri e propri “lager” in Libia. Le autorità del posto li stipano in stanzini in cui la parola igiene non ha significato: centinaia di persone, divise per sesso, sopravvivono una accanto all’altra recluse in una stanza. Non hanno modo di uscire neanche per i bisogni fisiologici: vengono vessati come criminali. La loro colpa? Aver provato a sfuggire alla guerra civile. A raccontare questa realtà saranno Le Iene Show questa sera su Italia 1: prima ancora era stato un toccante reportage di Domenico Quirico per La Stampa, a fare luce su una realtà che molti ignorano. O forse fingono di non conoscere. Perché respingerli, purtroppo, non significa aiutarli, soltanto imprigionarli, sottoporli a sevizie, ad un calvario senza fine. Peggiore, forse, di quello a cui stavano tentando di sfuggire.
LAGER PER MIGRANTI IN LIBIA: MSF, “STUPRI E TORTURE”
A puntare il dito contro le istituzioni europee per la situazione dei migranti stipati nei lager in Libia è stata, qualche giorno fa, Joanne Liu, presidente internazionale di Medici Senza Frontiere. Queste le sue parole d’accusa riportate da Il Fatto Quotidiano:”Quella che ho visto in Libia la descriverei come l’incarnazione della crudeltà umana al suo estremo. La forma più estrema di sfruttamento degli esseri umani basata sul sequestro, la violenza carnale, la tortura e la schiavitù. I leader europei sono complici mentre si congratulano del successo perché in Europa arriva meno gente dall’Africa”. Liu racconta che “le persone vengono considerate semplicemente materia prima da sfruttare.
Vengono stipate in stanze scure, luride, senza ventilazione, vivono uno sull’altro”. Secondo la guida di MSF, “le donne incinte sono oggetto di violenza sistematica. Vengono particolarmente prese di mira, prese e violentate”. “Permettere che esseri umani siano destinati a subire stupri, torture e schiavitù” – si domanda Medici Senza Frontiere – “è davvero il prezzo che, per fermare i flussi, i governi europei sono disposti a pagare?”.