DALL’ARTE AL TEATRO
Entra in scena Marisa Laurito: “Anch’io, come Raoul, fumo il sigaro”. Informazione definitiva. Raoul racconta di possedere diciassette galline. Guai a mangiarle, però: sono galline ovaiole. “Qui ci vuole l’applauso! Bravo Raoul, ma come fai ad affezionarti a una gallina se poco dopo la spenni?”. L’obiettivo non è propriamente quello, Marisa, ma proseguiamo. Con la marchetta, precisamente. Il nuovo progetto artistico della Laurito consta di venti fotografie e tre installazioni. “Si mette in luce il sistema del profitto a tutti i costi che poi va a distruggere l’ambiente”, spiega lei. Non solo terra di fuochi: diciannove regioni su venti [Valle d’Aosta esclusa, N.d.R.] sono martoriate dai medesimi problemi. Dalla Campania a Roma: una delle foto in questione ritrae centinaia di topi sull’argine del Tevere. “Alcuni li abbiamo aggiunti in postproduzione”, ammette la Laurito. Oltre alla fotografia, la Laurito ha un’altra passione: il teatro. “Perché i cinque sensi bisogna sfruttarli tutti, e a ogni senso corrisponde un’arte”. [agg. di Rossella Pastore]
LA MOSTRA – DENUNCIA
Nella prima serata di Rai 1, Fabio Fazio conduce la seconda puntata della nuova stagione di Che tempo che fa. Tanti gli ospiti della serata tra cui spicca l’attrice italiana Marisa Laurito. Tuttavia la presenza dell’artista napoletana nello studio di Fazio non è nelle vesti di esponente del mondo dello spettacolo nostrano bensì come fotografo di successo. Il riferimento è alla mostra fotografica con titolo ‘Transvantgarbage – Le Terre dei Fuochi e di Nessuno’ aperta al pubblico fino al prossimo 31 ottobre al Reggia di Monza in anteprima nazionale. Una mostra nella quale la Laurito ha voluto denunciare una ‘connivenza scellerata tra malavita e Stato’ dalla quale si evince che in ben 19 regioni italiane su 20 (ne rimane fuori la piccola Valle d’Aosta) siano presenti dei territori assimilabili al concetto di Terra dei fuochi. Complessivamente si tratta di 20 scatti di rara intensità a cui si sommano 6 creazioni (installazioni) in cui vengono mescolati vari materiali come silicone, tessuti e tanto altro.
MARISA LAURITO COME JEFF KOONS
Il noto critico d’arte Daniele Radini Tedeschi ha avuto parole importanti per l’estro artistico di Marisa Laurito arrivando a paragonarla all’americano Jeff Koons per questa mostra cinematografica caratterizzata da 22 scatti fotografici di raro impatto. Queste le parole del critico d’arte: “L’estro di Marisa Laurito richiama, attraverso epoche diverse, il lavorio di Lalique o di Gallé, artisti che operavano nella decorazione prima di ogni altra mansione tecnica. La Laurito, infatti, eccelle nel decorativismo, nel particolare, giungendo ad una curiosissima sintesi tra il sentire di Koons e quello di Trouille. Se, dunque, gli Stati Uniti hanno Jeff Koons per celebrare l’American way of life, noi ritroviamo lo stile italiano perfettamente nella sua produzione. Attualissimo è l’utilizzo del silicone nelle sue opere: nell’era della chirurgia plastica questo materiale appare emblematico, stigmatizza lo sfarzo contemporaneo, più che una pittura di “tocco” simboleggia il concetto di “ritocco” o ancor meglio di “ritocchino”, oggi diffusissimo nell’epopea della Grande Bellezza. Con una vena ironica, Marisa cristallizza questo mondo variopinto e con la sua eleganza lo rende immortale ed eterno”.