Giuseppe Giacobazzi, stasera ospite a Big Show, non ha mai nascosto la sua grandissima passione per la Ducati, dimostrando sempre attaccamento e anche grande voglia di partecipare agli eventi della casa a due ruote italiana. In passato Giacobazzi ha sottolineato come per lui aggirarsi nel paddock per tifare la Ducati è un vero e proprio viaggio nel paese dei balocchi. Su Instagram ha pubblicato di recente una foto che lo vede proprio impegnato nel box della Ducati con una camicia anche d’ordinanza e leggiamo: “Ducati Tima! #MotoGp, #Giacobazzi #Misano”, clicca qui per la foto e i commenti dei follower. Staremo a vedere se stasera a Big Show tornerà a raccontare questa sua splendida passione che da anni ormai lo accompagna e che lo porta anche a raccontare come si abbina la sua comicità alla passione per le due ruote. (agg. di Matteo Fantozzi)

L’AVVENTURA A ZELIG OFF

Questa sera il palco di Big Show ospiterà uno dei cabarettisti più talentuosi della tv, Giuseppe Giacobazzi, che di recente, nel corso di una video-intervista concessa a Giusy Randazzo per Agrigento Oggi, ha raccontato al pubblico come ha avuto inizio la sua carriera sul piccolo schermo. “Non avevo mai pensato che potesse diventare un lavoro, già chiamarlo lavoro mi impegna parecchio doverlo dire. Poi è capitato di venire a Zelig con un amico che si è esibito e quella sera mi ha fatto fare un pezzettino. Giancarlo e gli altri mi hanno visto e mi hanno detto ‘perché non vieni a provare per Zelig Off?’. E proviamo. È andata bene”. Il cabarettista, però, non ha nascosto di aver incontrato qualche piccola difficoltà: “Mi son trovato bene. Ho fatto un po’ fatica perché, essendo io un po’ anziano e scrivendo sempre di spettacoli per il pubblico e non per al televisione, facevo fatica a rientrare nei canonici minuti. Poi invece qui a Zelig i ragazzi sono menti aperte e hanno capito che avevo bisogno di qualche minuto in più”. (Agg. di Fabiola Iuliano)

PARTE IL TOUR NEI TEATRI

Nella nuova puntata del programma Big Show sarà ospite una vecchia conoscenza del mondo del cabaret e della comicità: Giuseppe Giacobazzi. Un artista molto apprezzato dal pubblico che in questi mesi sarà protagonista con un lunghissimo tour che lo porterà in moltissimi teatri italiani a partire dal prossimo sabato 14 ottobre con l’appuntamento al Teatro Ponichielli di Cremona, proponendo lo spettacolo Io ci sarò. A proposito di teatro, in una recente intervista rilasciata al quotidiano La Gazzetta di Reggio, Giagobazzi ha sottolineato che sia proprio il teatro la sua dimensione ideale: “La mia dimensione ideale? Il teatro, che è quello che faccio dal 2002 portando gli spettacoli in giro per l’Italia. Il motivo è semplice: la magia del teatro non c’è in nessun altro posto. Men che meno in televisione. Nei miei spettacoli c’è sempre un filo conduttore, ma un 10% di improvvisazione c’è per forza. Quando sono in scena succede sempre qualcosa e allora il canovaccio subisce delle modifiche. So da dove comincio ma non so dove arriverò. Anche perché c’è il discorso memoria: ce l’ho pessima, devo ripassare ogni volta e comunque mi gioca brutti scherzi”.

GIUSEPPE GIACOBAZZI, IL LEGAME CON IL TERRITORIO

Nella stessa intervista Giuseppe Giacobazzi ha parlato di cosa lo ispiri nella creazione dei suoi personaggi ed in particolare rimarcando come spesso prenda spunto da persone vicine e da situazioni che ha vissuto nella quotidianità. Inoltre ha parlato del legame con il territorio che a suo dire non è più importane come un tempo: “Racconto esperienze che ho vissuto in prima persona, o che hanno vissuto amici molto vicini a me. Il motivo per cui è facile riconoscersi in quello che dico è che io racconto la mia vita, che è uguale a quella degli altri. Racconto cose che hanno fatto tutti.. Se il legame con il territorio è importante? Sinceramente lo era di più una volta, quando appunto è nato Giuseppe Giacobazzi, la macchietta del contadino che vuole fare il saputello. Adesso le mie storie non sono più legate a un luogo preciso, non c’è posto in cui non possano essere raccontate. Quello che dico va oltre i confini del territorio in cui vivo”.