È il punto forte di questa edizione di Bake Off Italia 2017 Damiano Carrara, la new entry del programma che sta conquistando tutti sia per il suo talento nella pasticceria che per il suo fascino. Ma cosa ha portato Damiano ad accettare questo ruolo? Non ha avuto peli sulla lingua nel svelare in un’intervista a Vanity Fair il motivo di questo sì a Bake Off nonostante abbia in America attività molto ben avviate. «Trovo che sia un ottimo mezzo per veicolare il nostro marchio. Un programma come Bake Off Italia, nell’ipotesi di un’apertura locale, può supportarci dal punto di vista del marketing e del brand» ha raccontato, ed è poi entrati nello specifico della sua attività, svelando: «Sto, adesso, cercando di capitalizzare il successo che Carrara Pastries ha avuto. Stiamo aprendo un terzo locale, esiste un disegno di espansione più ampio. Nulla vieta, un domani, di arrivare anche in Italia e, in questo senso, la televisione può aiutarmi». (Anna Montesano)
LE QUALITÀ DEL SUCCESSO
Continua l’avventura di Damiano Carrara a Bake Off Italia al fianco di Benedetta Parodi, Ernst Knam e Clelia D’Onofrio. Il nuovo giudice, che presto esordirà anche nella versione Junior del talent culinario, continua ad accumulare consensi da parte del pubblico che ha apprezzato la sua presenza sin dalla prima puntata di questa nuova edizione. Damiano, che ha solo 32 anni, ha lasciato la sua Lucca giovanissimo per partire per l’Irlanda dove ha dato il via alle prime esperienze in campo culinario. Determinazione e caparbietà l’hanno portato in giro per il mondo fino all’America, dove è arrivato il successo. Damiano Carrara spera allora di trovare caratteristiche simili anche nei concorrenti di Bake Off Italia.
UNA QUALITÀ IMPORTANTE IN PASTICCERIA
In una recente intervista a Vanity Fair ha infatti svelato di cercare nei concorrenti: «Capacità di ascolto e apertura al miglioramento. Questi programmi per me sono dei percorsi. – e ancora – Mi rendo conto che la gente a casa si trovi a pensare come siano finti e scritti show di questo tipo. Ma nella tv che facciamo non c’è alcuna finzione. Bake Off Italia è un percorso: si comincia da dilettanti, si lascia da professionisti». Superato lo scoglio del talent, secondo il pasticcere la strada verso l’autorealizzazione è ancora lunga: «Penso che, tra il programma tv e il cambio di vita, debba esserci altro. – poi tiene a chiarire che – Bake Off è l’inizio, poi un altro percorso deve iniziare. Qualcosa che dice che la pasticceria non è solo torte e ricette». Non resta che scoprire quale dei pasticceri rimasti in gara riuscirà ad impressionarlo.