Dustin Hoffman ha scritto ed è la storia del cinema americano. Sin da giovane ha saputo conquistare e ottenere un posto importante sul carro dei vincitori: la sua espressività, la sua verve e la personalità lo hanno reso il mitivo attore pluripremiato che tutti (ben tre generazioni) conosciamo. Silvia Bizio de La Repubblica è riuscito a intervistarlo e metterlo a nudo per raccontare di lui tutto quello che ancora non sappiamo a cominciare dai suoi sogni segreti e finendo all’apparecchio per l’udito che adesso è costretto ad usare per sentire bene. Proprio così inizia la lunga intervista pubblicata proprio alla soglia dell’arrivo dell’attore su Netflix, la famosa piattaforma streaming che sta conquistando il mondo cambiando modo di fare serie e cinema. Una famiglia ebrea di New York, tre mogli diverse da cui ha avuto tre figli, e Harold (Hoffman) pronto a sposare una quarta moglie (Emma Thompson). Proprio con il regista della pellicola Noah Baumbach, l’attore ormai 80enne conferma di avere molto in comune a cominciare proprio da una travagliata infanzia.



DUSTIN HOFFMAN, UN’INFANZIA DIFFICILE E IL RISCATTO

Inizia da qui il racconto di un’infanzia sofferta e passata all’ombra di un padre che ha cercato in tutti i modi di fermare la crescita emotiva e sociale di suo figlio con rabbia e sconti che sono rimasti indelebili nellasuamente: “Mio padre Harry era sempre arrabbiato, anche se con l’età ha cercato di stemperare il carattere. Una volta ha chiesto alla mia assistente di mandargli delle mie foto promozionali e ha cercato di venderle falsificando il mio autografo!”. Proprio per questo ha deciso e ha tentato di essere un padre diverso, un uomo presente passando 40 anni della sua vita proprio ad occuparsi dei suoi sei figli e adesso ama fare il nonno dei suoi tre nipoti. Pur essendo stato sempre presente, in ogni modo possibile, Dustin Hoffman teme di aver sbagliato in alcuni momenti rendendo il suo lavoro la sua priorità almeno fino all’età di 40 anni, poi tutto è cambiato. I suoi figli un giorno diranno belle cose di lui? Lo spera.



IL FEMMINISMO E LO SCANDALO WEINSTEIN

E’ un uomo maturo e forte dei suoi ideali quello che si racconta svelando anche alcuni dei suoi “sogni proibiti”. A quanto pare proprio l’attore si è detto sconcertato da come sia cambiato il cinema e il modo di fruirne anche se ammette la sua debolezza di “malato” di cinema tanto che, nelle sue notti insonni, si sveglia e poi si lascia andare alla visione di film proprio sul suo cellulare. Ma possiamo dire anche che Dustin Hoffman è l’unico a tenersi in forma sentendo, come? Sognando di fare sesso (dice). L’intervista si chiude con la questione del femminimo e delle disparità dei sessi partendo dal neo scandalo che ha coinvolto l’industria del cinema e il produttore Harvey Weinstein. L’attore ammette che i favori sessuali sono sempre esistiti e ogni caso va esaminato a sè e riguardo alle donne dice: “Sono cittadine di seconda classe, non solo perché guadagnano meno ma perché agli uomini è permesso fare quello che vogliono. Ricordo un senatore che fece passare una legge che se ti viene il cancro alla prostata devi essere pagato anche se non lavori. La stessa cosa non esiste per il cancro al seno“. Riuscirà ad assistere anche a questo tipo di rivoluzione come quella cinematografica?

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