“Tutti i miei ricordi hanno una colonna sonora. Sono quelle canzoni che si attaccano addosso e non riesci a scacciare”: è così che esordisce Raoul Bova a Celebration. Ospite di queste prima puntata dello show di RaiUno, il noto attore racconta qualche retroscena dal passato accompagnato dalla chitarra di Neri Marcorè che suona, appunto, le “colonne sonore” della vita di Bova. L’attore parla del suo “primo pugno in faccia”, di quando le sorelle si scatenavano ballando e svegliandolo, delle gare di nuoto in cui dava il tutto per tutto, di un periodo particolarmente sfortunato e di come questo periodo sia poi finito e siano arrivate tante cose belle. Raoul Bova in cinque minuti incanta il pubblico con il suo racconto e a tratti commuove con parole davvero importanti. (Anna Montesano)



PREMIATO A NAPOLI COME “UOMO PIÙ AMATO DALLE ITALIANE”

L’attore romano Raoul Bova, questa sera ospite nel programma Celebration in onda su Rai 1, domenica 29 novembre è atteso a Napoli in occasione della festa della famiglia TuttoSposi alla Mostra d’Oltremare, per ricevere il premio speciale ‘Uomo più amato dalle italiane’ assegnato dall’Osservatorio Familiare Italiano. Dunque un ennesimo riconoscimenti per l’artista romano che da poco ha terminato le riprese di due fiction che presto arriveranno su Canale 5 e Rai 1 (rispettivamente le serie Ultimo e I Medici). La rappresentante e presidente dell’Osservatorio Familiare Italiano, Martina Ferrara, durante una intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino ha parlato del premio in questo termini: “Onoratissimi di accogliere il nostro attore più rappresentativo al mondo. Un italiano dello spettacolo contemporaneo come pochi la cui statura professionale ha sovente toccato livelli altissimi, anche in campo internazionale, da venticinque anni. Il beniamino di tantissime donne della Penisola apprezzato anche all’estero per la sua eleganza ed il suo stile”.



LA PANCETTA CHE ALLARMA LE FAN

Tra gli ospiti che questa sera andranno ad impreziosire la prima puntata di Celebration spicca l’attore romano Raoul Bova considerato universalmente un sex – symbol e degno rappresentante della bellezza italica al maschile. Un fisico statuario che tuttavia nell’ultimo periodo sembra aver perso un po’ di smalto o quanto meno questo è quanto si evince dalle foto apparse sui principali giornali di gossip. In particolare Bova è stato immortalato in costume insieme alla propria compagna Rocio Munoz, visibilmente appesantito con i pettorali e la consueta tartaruga che hanno lasciato spazio ad una classica ‘pancetta’. Naturalmente anche l’attore romano deve fare i conti con il passare degli anni (ha da poco spento 46 candeline) e con le relative conseguenze anche se c’è da scommettere che presto riprenderà la migliore forma.



RAOUL BOVA E LA VICENDA GIUDIZIARIA

Nello scorso mese di luglio Raoul Bova è stato condannato in primo grado per un reato fiscale mettendolo così in cattiva luce agli occhi dell’opinione pubblica. Tuttavia lo stesso attore ha voluto chiarire la vicenda con un lungo intervento sui social network nel quale spiega la dinamica dei fatti: “Il silenzio, in alcuni casi, suona come una condanna ed è per questo che voglio precisare alcuni fatti.. ..preciso che ho sempre pagato il dovuto e non sono stato condannato per evasione fiscale (né per altri reati), ma sono stato condannato in primo grado semplicemente a causa di un contratto che ho stipulato con la mia società di produzione che curava e gestiva, in assoluta trasparenza, la mia immagine: contratto lecito e utilizzato da moltissimi protagonisti del mondo dello spettacolo in Italia e all’estero. Il Tribunale penale di Roma ha ritenuto tale contratto, suggerito e gestito dal mio commercialista dell’epoca, illecito, mentre altri giudici, quelli Tributari di Roma, lo hanno considerato a tutti gli effetti lecito e valido. Sono colpevole solo di non essermi laureato in Economia e Commercio e di non essere stato in grado di gestirmi da solo la contabilità. Mi sono affidato ad un professionista che ha operato, per quanto nelle mie conoscenze, in completa trasparenza. Vedremo quello che succederà nei prossimi gradi di giudizio”.