A 75 anni appena compiuti è forse il momento di fermarsi un attimo. Se fare un bilancio, per un uomo pieno di vita come Gabriele Lavia mette paura, allora meglio scherzarci un po’ su. Così, intervistato da Il Corriere della Sera, il milanese di origini siciliane, inizia con una battuta sulle biografie ufficiali che indicano la sua data di nascita nell’11 ottobre: “E invece sono nato il 10! Il fatto è che c’ era la guerra, i bombardamenti e i miei genitori, non potendo muoversi, andarono a dichiarare la mia nascita il giorno dopo ma, per non pagare la multa, mentirono sulla data. Non mi è mai piaciuta questa faccenda, perché oltretutto mi chiamo Lavia e la “elle” è la decima lettera dell’ alfabeto, sarebbe stato perfetto. Sul mio epitaffio potrebbero scrivere: infranse la legge sin da bambino. A pensarci bene, un teatrante è sempre un fuorilegge, altrimenti non potrebbe fare teatro: il dio Dioniso è la trasgressione per eccellenza”. L’ironia ritorna quando Lavia ripercorre le tappe che l’hanno portato a crescere in una città come Torino:”Mio padre lavorava in banca e, a un certo punto, gli viene proposto di trasferirsi o a New York o a Torino. Seguono mesi di discussioni in famiglia per decidere cosa accettare e alla fine i miei decisero che, per il bene dei figli, era meglio Torino. Questa è la prova che i genitori fanno la rovina dei figli”.
L’AMORE E LA FINE CON MONICA GUERRITORE
Una delle storie d’amore più importanti della vita con Gabriele Lavia è stata senza dubbio quella con Monica Guerritore, sua seconda moglie. L’attore ha svelato com’è finita una relazione che sembrava unire i due interpreti anche sulla scena. E non è un caso che l’inizio della fine sia maturato proprio mentre i due erano impegnati sul set di “Scene da un matrimonio”:”Fu colpa mia. In quel periodo avevamo le bambine a casa con la febbre e noi stavamo girando il film, di cui ero regista, dal testo di Ingmar Bergman. Monica aveva il cellulare scarico, le lasciai il mio per mettersi in contatto con la babysitter ma, mentre mi ero allontanato per risolvere un problema sul set, lei che fa? Mai lasciare il proprio telefonino in mano a una moglie! Comincia a smucinare per leggere i messaggini, a scandagliare la mia rubrica telefonica dove, sotto copertura con un nome tipo KZR, c’ era anche il numero di una certa persona. Monica compone il numero e succede l’ irreparabile”.
LA PASSIONE PER LE DONNE
Le donne, del resto, per Lavia sono sempre state una passione irrinunciabile:”Ah le donne, sono sempre stato innamorato delle donne, dalla mia prima fidanzata compagna di banco quando ero alle elementari, si chiamava Marilina, aveva i capelli lunghi, neri e un paio di tette incredibili”. E all’intervistatrice che sconvolta gli domanda se davvero potesse avere le “tette” alle elementari, Lavia risponde:”Sì forse non le aveva ma io me le immaginavo”. Di certo la sua era una passione già più consapevole ai tempi del liceo:”La professoressa di matematica al liceo, mi piaceva tanto, una volta feci finta che mi era caduta a terra una matita per guardarle sotto le gonne, lei se ne accorse e mi fece uscire in malo modo dalla classe”. Lavia è sincero nel dire che ad attirarlo è soprattutto “la bellezza, come quella di Federica (Di Martino, sua terza moglie) con cui vivo da 16 anni. Ma in passato tante volte mi son detto chi me l’ha fatto fare? Mi son trovato in situazioni imbarazzanti”. Pur definendosi ancora “un bambino”, Lavia ammette qual è la sua paura più grande:”Morire: è una mancanza di educazione, bisognerebbe essere eterni. E se proprio deve accadere, vorrei che la morte mi cogliesse nel sonno, così non me ne accorgo. Ma c’ è un problema: soffro d’ insonnia, e me ne accorgerò”.