La seconda stagione di “Sotto copertura”, la miniserie in quattro episodi che questa sera esordirà su Rai 1 in prima serata, è incentrata sulle drammatiche vicende che portarono nel 2011 alla cattura di Michele Zagaria, uno dei principali boss del cosiddetto Clan dei Casalesi e, nel cast che vede protagonisti Alessandro Preziosi (nel ruolo del malavitoso) e Bianca Guaccero (nei panni di Claudia Ventriglia, la donna che aiutò Zagaria nella sua lunga latitanza), c’è anche Claudio Gioè: il 42enne attore palermitano porta infatti in scena il personaggio di Michele Romano, ovvero il capo della Squadra Mobile di Napoli che fu tra i principali protagonisti dell’arresto del boss, anche se in realtà si tratta di un personaggio che, nella fiction diretta da Giulio Manfredonia- è liberamente ispirato alla figura di Vittorio Pisani (il nome di fantasia è stato scelto per discrezione dato che, durante le riprese, il poliziotto era coinvolto in un’inchiesta per rivelazione di atti d’ufficio poi risoltasi in una bolla di sapone): questo funzionario della Polizia era finito anche al centro di alcune inchieste in passato e allontanato dalla sezione di Napoli dato che, secondo le accuse, aveva rivelato dei segreti investigativi d’ufficio ad alcuni camorristi.



VITTORIO PISANI, IL PROCESSO E LA NOMINA A QUESTORE

Insomma, questa sera Claudio Gioè porterà in scena in “Sotto Copertura” una figura che, pur essendo ritenuta una sorta di eroe dai suoi stessi colleghi, ha visto anche il suo nome infangato da alcuni boss prima che una recente sentenza di alcuni mesi fa non condannasse il capoclan Salvatore Lo Russo per diffamazione: il boss infatti aveva calunniato il superpoliziotto Vittorio Pisani ed ex capo della Squadra Mobile di Napoli, sostenendo in alcuni interrogatori che il diretto interessato non solo gli aveva versato del denaro ma era stato anche molto generoso nell’elargirgli regali e altri tipi di favori. L’attuale Questore del capoluogo partenopeo, nominato per questo ruolo con un decreto ministeriale nel 2016, insomma è uscito da quella torbida vicenda con la fedina penale pulita e anzi è stato premiato per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata dato che non fu decisivo solamente nella cattura (nel giro di poco più di un solo anno) di Michele Zagaria, ma anche di Antonio Iovine, altro nome di spicco del Clan dei Casalesi. A tale proposito, in una intervista al Corriere della Sera, Claudio Gioè ha spiegato che paragona Pisani a un “D’Artagnan dei nostri tempi, ovvero un coraggioso difensore degli ideali e a cui vorremmo tutti assomigliare.

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