Fortunato Cerlino è l’ospite della nuova serata di Hell’s Kitchen Italia 4. Il Don Gennaro Savastano di Gomorra sarà un diavolo dentro la cucina del diavolo. Proprio sulla sua pagina di Twitter il noto attore campano ha voluto pubblicare una foto che lo ritrae all’interno del ristorante al fianco di Carlo Cracco e ha commentato in maniera molto simpatica, sottolineando: “Venitevi a piglià o’ perdono, stasera su Sky Uno il diavolo Don Pietro Savastano incontra il diavolo di Hell’s Kitchen Italia”, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower. La scorsa settimana il noto chef stellato Carlo Cracco aveva portato Fabio Capello per la sua bravura nel gestire un gruppo e per la possibilità di guidare magari le brigate con la sua rigidità. Stavolta invece ci sarà un attore che anche lui ha lavorato molto spesso in gruppo e sa come ci si muove in questo senso. Vedremo come se la caverà tra i fornelli anche se non toccherà stavolta a lui sudare. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL NUOVO FILM
Nella terza puntata della trasmissione culinaria Hell’s Kitchen Italia in onda questa sera su Sky Uno e che vede lo chef Carlo Cracco grande protagonista, è gradito ospite l’attore italiano Fortunato Cerlino diventato famoso per l’interpretazione nella serie cult Gomorra in cui ha vestito i panni del boss camorristico Don Pietro Savastano. Nell’ultimo periodo Cerlino si è dedicato alla realizzazione del film Senza fiato, diretto dal regista Raffaele Verzillo e nel quale figurano altri attori piuttosto conosciuti come Francesca Neri e Antonia Truppo. In una recente intervista rilasciata a La Repubblica, Cerlino ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a fare questo film: “Per tanti motivi. Il primo è la storia che mi è sembrata coraggiosa. Ma aggiungo una premessa: io ho avuto fortuna, perché alcune persone hanno creduto in me. E così, d’accordo con la mia agente, ho deciso di cercare storie con piccoli budget, magari più difficili, per sostenerle. Raffaele Verzillo è arrivato con questo progetto in cui credeva molto, la produzione è del fratello. Con l’aiuto di una raccolta fondi sul territorio a cui hanno partecipato anche molti esercenti. C’è stato un entusiasmo gigantesco per questo film che mi ha coinvolto. E poi la volontà di mostrare il casertano come territorio verticale, nel senso di universale, oltre che orizzontale”.
PROGETTI FUTURI
Nella stessa intervista l’attore napoletano ha voluto spiegare anche i motivi che hanno indotto il regista e la produzione nel realizzare un film in bianconero. Qualche battuta Cerlino l’ha dedicata anche al proprio futuro artistico dando delle interessanti anticipazioni: “Una scelta non affidata solo al gusto, ma legata al fatto che è un film asfissiante, un corsa senza meta. Il protagonista corre come un matto per i campi incolti senza andare da nessuna parte. E la sua corsa è una metafora efficace. Il colore è un premio, e le storie non permettevano il colore, i personaggi non hanno colore. Il riferimento è anche all’Italia in cui siamo precipitati. Il regista ha scelto, con crudo realismo, di non mettere i colori perché in questa realtà non ci sono. Progetti futuri? Farò una fiction con Cattleya che uscirà l’anno prossimo sulla Rai. Poi con Salvatore Esposito ci siamo divertiti a fare una partecipazione nel film dei The Jackal, che sono molto bravi. Infine ho girato un film a produzione italo-belga, Il corridore, sul tema del ciclismo. E spero che farà discutere, perché i belgi riescono ad affrontare argomenti che da noi in Italia sono tabù. Non solo sostanze e doping, ma molto altro”.