Nel servizio de “Le Iene Show” andato in onda martedì sera, Matteo Viviani ha raccolto le voci dei ragazzi della Tam Tam Basket, che per questioni di cittadinanza non possono partecipare ai campionati giovanili di pallacanestro. Voci che dimostrano di trovarsi di fronte a ragazzi comuni, come possono essere quelli che vengono da famiglie italiane. Essere nati e cresciuti in Italia per i giovani talenti della Tam Tam Basket non è sufficiente, per regolamenti complicati che Le Iene sono andati a verificare, chiedendo una svolta che, come detto, è arrivata grazie alla Legge di Bulancio che permetterà il tesseramento di ragazzi extracomunitari, cioè non ancora con lo status di cittadini italiani, che frequentino gli istituti scolastici italiani da almeno quattro mesi. Questo in attesa dela legge sullo Ius Soli che, come affermato anche dal presidente del CONI Giovanni Malagò in questi giorni, dovrà spianare la strada a regolamenti più flessibili e più a misura dei ragazzi che vogliono fare sport, così come avviene anche in altri paesi in Europa. (agg. di Fabio Belli)
LA SVOLTA NELLA LEGGE DI BILANCIO
Ius soli e la sua applicazione nel mondo dello sport: se ne parlerà stasera a Le Iene Show, che presenterà il caso della Tam Tam Basket. Questa squadra non può partecipare ad alcun campionato giovanile, perché il regolamento impone la presenza al massimo di due giocatori stranieri in ogni squadra. La svolta però è arrivata ancor prima della messa in onda del servizio: nella legge di Bilancio del governo Gentiloni c’è una norma “salva Tam Tam”. Come spiegato dal Corriere del Mezzogiorno, sarà consentito il tesseramento annuale – per società affiliate a federazioni sportive – anche a giovani extracomunitari non in regola con i permessi di soggiorno, a patto che abbiano seguito per almeno quattro mesi le lezioni a scuola. Un vincolo burocratico impediva la partecipazione di stranieri ai campionati giovanili della Federbasket. Ora invece i ragazzini della Tam Tam Basket giocheranno con gli altri adolescenti della Campania (agg. di Silvana Palazzo)
CAMBIANO I TESSERAMENTI DEI GIOCATORI “STRANIERI”?
Nella puntata di “Le Iene Show” di martedì 17 ottobre, sarà dato ampio spazio alla questione dello Ius Soli. Una legge che sta dividendo gli italiani, e che porta fondamentalmente alla modifica delle attuali regole sul diritto di cittadinanza. L’iter si sta rivelando lunghissimo, basti pensare che la prima legge alla Camera è stata approvata nel 2015, ma si è arenata in quanto ci sono molte resistenze a concedere la cittadinanza italiana ai figli di cittadini stranieri nati però nel nostro paese. La Iena Matteo Viviani ha prodotto un ampio servizio per verificare in quanti davvero conoscono nel dettaglio e nella sostanza i contenuti della legge sullo Ius Soli e per capire quali siano i requisiti necessari per rientrare nel nuovo diritto di cittadinanza. Ovviamente vengono analizzati anche i risvolti pratici che questa legge potrebbe avere sull’immediato: nelle ultime settimane si è parlato infatti anche della sua applicazione nel mondo dello sport.
IUS SOLI, LE PAROLE DEL PRESIDENTE CONI MALAGO’
In altri paesi le regole sul tesseramento dei ragazzi nativi del luogo ma figli di genitori stranieri sono meno stringenti e permettono il tesseramento per l’attività sportiva senza tutti i paletti che vengono posti in Italia in maniera estremamente rigida. Nel servizio di Matteo Viviani a “Le Iene Show” viene posto ai telespettatori l’esempio della società Tam Tam Basket di Castel Volturno, ragazzi tutti nati in Italia ma figli di genitori africani, il che impedisce loro di essere tesserabili ufficialmente alla FederBasket. Conseguentemente, la Tam Tam Basket non può partecipare ad alcun campionato giovanile, considerando il regolamento che impone la presenza di due giocatori stranieri al massimo in ogni squadra. Nel servizio in merito viene interpellato anche il presidente del CONI, Giovanni Malagò, che domenica sera si era espresso sul tema anche a “La Domenica Sportiva”, spiegando come una maggiore flessibilità, al di là delle considerazioni politiche sullo Ius Soli, permetterebbe all’Italia di mettersi in pari con gli altri paesi europei in ambito sportivo.