L’associazione Trenta Ore per la Vita ha incentrato la campagna di quest’anno sull’epilessia, utilizzando un hashtag emblematico ed importantissimo: #Epilessiaparliamone. L’intento è quello di rompere il silenzio attorno a questa malattia che colpisce circa 500 mila persone in Italia e sostenere così la ricerca per una diagnosi ed una cura più efficaci. Anche per questo motivo oggi è stata ospite nel corso della trasmissione La vita in diretta Randi Ingerman, la quale soffre di una grave forma di epilessia al punto da farle perdere in alcuni episodi conoscenza a causa degli improvvisi svenimenti. L’epilessia è una malattia di cui si deve necessariamente parlare, e la bellissima modella e attrice statunitense non ha avuto paura a metterci nuovamente la faccia per raccontare l’evoluzione della sua patologia e lanciare un messaggio di positività e speranza a coloro che, come lei, si trovano ad affrontare questo dramma. La Ingerman ne ha parlato con estrema tranquillità per dire basta alla paura di doversi nascondere a tutti i costi, ma anzi lo ha fatto con il sorriso e con una grande ironia. Randi ha spiegato come esistano almeno 45 tipi di epilessia diversi, ciascuno con varie forme e sintomi. “La prima volta, 4000 anni fa, pensavano che eravamo possedute. Forse noi donne un pochettino lo siamo, dipende dal mese”, ha ironizzato la bellissima modella e attrice.
LE CURE ALTERNATIVE
Anche gli ormoni, infatti, possono avere degli effetti sull’epilessia e la stessa Randi Ingerman ne è la prova: “Su di me ci son voluti 9 anni per capire cos’era”, ha spiegato. A scoprirlo è stata una dottoressa del Niguarda. “Mi hanno poi spedito in America dove mi hanno fatto fare un elettroencefalogramma perché le crisi mi vengono anche mentre dormo”, ha aggiunto. La modella e attrice naturalizzata italiana ha poi spiegato che da due mesi sta facendo uso della medicina alternativa in quanto il suo corpo non riusciva più a rispondere alle cure tradizionali, ma anzi le sue crisi aumentavano vertiginosamente. Adesso ha rivelato di stare prendendo un olio a base di cannabis e canapa. “C’è la parte non psicoattiva anche della marijuana ma è tutto legale”, ha spiegato. Questo tipo di cura è stato creato per essere destinato a bambini affetti da una grave forma di epilessia e sta aiutando molte persone. “Sono due mesi che sto facendo questa cura”, ha chiosato, facendo intendere gli effetti positivi anche nel suo caso.