Ad avere avuto la possibilità di conoscere bene Harvey Weinstein, l’uomo dello scandalo che ha fatto tremare Hollywood e non solo dopo le denunce di decine di attrici, è stato anche Vittorio Cecchi Gori. L’ex produttore ha ammesso in una intervista a Il Fatto Quotidiano, di aver lavorato lungamente con il collega statunitense sebbene non abbia più contatti con lui da un paio di anni. “Lui è sempre stato così”, ha detto Cecchi Gori parlando di Weinstein in quanto uomo d’affari. Uno che è sempre stato “abilissimo” e con una grande conoscenza in fatto di cinema. Eppure non si risparmia dal definirlo la classica “mela marcia”, al pari di tanti “avventurieri o farabutti” degni della migliore (o forse è il caso di dirlo, peggiore) tradizione americana e non solo del cinema. “Il problema è che la loro abilità viene usata per le magagne, le prepotenze. Una persona perbene non si mette a inseguire una donna”, commenta oggi Vittorio Cecchi Gori, riferendosi seppur in modo sottile proprio al caso che ha conquistato le copertine di tutto il mondo.
HARVEY NON SAREBBE LA SOLA MELA MARCIA?
A suo dire, un bravo produttore dovrebbe pensare a realizzare un buon film, “e non se una donna gli piace o meno”. In modo chiaro, Cecchi Gori definisce Harvey Weinstein “un avventuriero”, una fama, la sua, che insieme a quella del “cialtrone” hanno rappresentato sempre la sua cifra. Nonostante questo, nel suo lavoro sarebbe stato invece impeccabile, soprattutto nel gestire i tanti “intrallazzi” di Hollywood. La loro conoscenza sarebbe nata in occasione della presenza di Weinstein nel nostro Paese, quando veniva per acquistare i diritti dei film, ma non è mai stato toccato l’argomento legato alle donne. “Però mi sono accorto del suo essere un fanfarone e bugiardo”, ha dichiarato Vittorio Cecchi Gori, ricordando quelle volte in cui lo pizzicò in situazioni concrete, pur ribadendo di non essere stato l’unico “avventuriero” nel mondo del cinema. Nonostante le voci secondo le quali dietro questo scandalo possa esserci stata l’occasione per metterlo a tacere soprattutto professionalmente, Cecchi Gori è giunto ad una sola conclusione: “Harvey è un filibustiere”.