Roberto Donadoni sarà tra gli ospiti della seconda puntata di Che fuori tempo che fa, in onda lunedì 2 ottobre in seconda serata. L’allenatore del Bologna si lascerà intervistare da Fabio Fazio, a due giorni dalla partita con il Genoa. Dopo l’ultima intervista one to one concessa a Fabio nel 2015, quando era ancora allenatore del Parma, Donadoni, nella seconda puntata del lunedì di Rai Uno verrà nuovamente intevistato dal conduttore, presumibilmente per fare il punto sulla doppia carriera – da allenatore e da calciatore – che lo ha portato a costruire un bagaglio enorme di esperienze. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta di Parma, Donadoni ha commentato di non considerare quello dell’allenatore un mestiere. “E’ più una passione legata a quello che ho sempre fatto, ne è la continuazione“. Sul suo ruolo a Bologna, invece, aveva commentato di aver trovato una nuova casa: “Una città bella, con della gente che mi ha accolto in maniera cordiale e positiva, e questo è un motivo di maggiore responsabilità. C’è tanta passione. Stiamo lavorando bene, ma dobbiamo continuare a farlo”

ROBERTO DONADONI, DA CALCIATORE ALL’ESPERIENZA COME ALLENATORE

Roberto Donadoni è nato il 9 settembre 1963 in provincia di Bergamo, è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico del Bologna. Punto di forza del Milan e della nazionale per un decennio, è annoverato tra le migliori ali italiane di sempre. Michel Platini lo ha definito «il miglior giocatore italiano degli anni Novanta. Da calciatore, oltre ad aver vinto numerosi titoli con le squadre di club, è stato vice-campione del mondo nel 1994 con l’Italia, della quale è divenuto commissario tecnico dodici anni dopo, mantenendo l’incarico fino al termine dell’Europeo 2008. Nell’ultima intervista rilasciata a Fabio aveva commentato la scelta di non ritirarsi dopo la carriera calcistica, ma di dedicarsi al ruolo di allenatore con le difficoltà di farlo in una società fallita come quella del Parma, nonché della perdita di alcuni valori della società di cui il calcio è, secondo lui, solamente lo specchio. L’ex calciatore ha rivelato la sua vena di inguaribile ottimista, anche se le esperienze fatte e vissute l’hanno messo in guardia.

DONADONI, DAL LECCO AL BOLOGNA, PASSANDO PER LA NAZIONALE

Dopo aver cessato la carriera di giocatore, Donadoni ha intrapreso quella di allenatore, esordendo con il Lecco nella stagione 2001-2002 in Serie C1, con la conquista del 10° posto. Fino all’incarico di grandissimo prestigio, quello da CT della nazionale italiana, che gli viene affidato nel luglio 2006. Con gli azzurri Donadoni fa il suo esordio proprio a Livorno contro la Croazia. È un esordio negativo, con sconfitta per 2-0, poi inizia un buon periodo con la qualificazione con un turno di anticipo agli europei del 2008. Qualificato ai quarti dopo un girone con un pareggio, una vittoria e una sconfitta, Donadoni viene poi fermato dalla Spagna ai calci di rigore e conclude il suo rapporto con la nazionale. Il suo bilancio finale con gli azzurri parla di 23 gare disputate con 5 pareggi e 5 sconfitte, a fronte di 13 vittorie. Il suo percorso come allenatore lo vedrà poi al Parma e infine a Bologna.