L’ESIBIZIONE
Ermal Meta canta Every Breath You Take (The Police) e Hallelujah (Leonard Cohen) introdotto da Serena Rossi: “La prima è una canzone particolare, che ci ricorda che tra amore e troppo amore il confine è spesso poco marcato”. A fine esibizione Meta lo conferma: “Non è assolutamente una canzone d’amore. È una canzone di stalking, piuttosto”. Come mai la sua scelta è ricaduta proprio su questa? “Mi ha colpito proprio per la sua particolarità. Ricordo che quando uscì avevo solo due anni, eppure da tempo fa parte della mia playlist”. Mini-intervista da parte della Rossi: “Tu fai parte della Nazionale cantanti, vero?”. Difficile dire dove voglia andare a parare. Resta di fatto che le cover di stasera sono ben distanti dall’ottima Amara terra mia di sanremese memoria. [agg. di Rossella Pastore]
RAPPRESENTA L’ITALIA ALLA HIT WEEK
Il cantante di origini albanesi ma naturalizzato italiano Ermal Meta, è stato scelto per rappresentare il nostro Paese durante la manifestazione Hit Week 2017 per dodici eventi live dall’1 al 19 novembre in giro per il Mondo. Un ennesimo riconoscimento della bontà del lavoro discografico fatto da Meta negli ultimi mesi. In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair, il cantante ha parlato dell’evento e di come senta una certa responsabilità: “Salirò sul palco a fare quello che so, niente di meno. Molto dipenderà anche dai luoghi in cui si suona, cerco sempre di coinvolgere al massimo chiunque mi stia davanti. La responsabilità è quella di dire che questa è la musica italiana. E farlo in giro per il mondo”. L’artista ha voluto parlare anche della vicenda di Asia Argento: “È imbarazzante. In una realtà in cui una donna denuncia, con un atto di coraggio – perché non è facile raccontare di essere stati violati – un attacco del genere, anche una sola persona che la addita come “z….a” ti fa capire che il processo di educazione e di civilizzazione ha completamente fallito. Non ha senso”.
LE SUE ORIGINI
Ermal Meta è nato in Albania, ma all’età di 13 anni si è trasferito con la madre, il fratello Rinald e la sorella Sabina a Bari, troncando ogni rapporto con il padre, da lui definito violento. L’artista è cresciuto ascoltando musica classica, la madre Mira Borova è infatti violinista professionista, ha cominciato a suonare a 16 anni, pianoforte e chitarra, e ha fatto parte di vari gruppi prima di entrare a fare parte degli Ameba 4 in qualità di chitarrista. Tale gruppo ha preso parte al Festival di Sanremo 2006 nella sezione Giovani con il brano Rido… forse mi sbaglio, venendo tuttavia eliminato alla prima serata. Il brano è stato successivamente inserito nel loro unico album, intitolato Ameba 4 e prodotto dalla Sugar Music di Caterina Caselli. Poco dopo la band si scioglie ed Ermal Meta forma un altro gruppo, la Fame di Camilla.
ERMAL META, CARRIERA E CURIOSITÀ
Dopo lo scioglimento del gruppo, Meta ha intrapreso l’attività di autore che nel corso degli anni lo ha portato a scrivere brani per molti interpreti italiani come Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Chiara, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Sarcina, Giusy Ferreri, Lorenzo Fragola oltre ad aver curato gli arrangiamenti di alcuni brani per i Negrita e per i già citati Renga e Sarcina. Il vero successo arriva a Sanremo dove partecipa da “Big” con Vietato morire. Nel corso della manifestazione sanremese vince il premio di miglior cover nella serata del giovedì interpretando la canzone Amara terra mia di Domenico Modugno. Nella serata finale del Festival il cantautore si è classificato al terzo posto, vincendo inoltre il Premio della Critica “Mia Martini”. A due settimane dalla manifestazione sanremese, Vietato morire è salito al primo posto degli album più venduti in Italia.
UN TOUR DA “TUTTO ESAURITO”
Intanto a Torino si è chiuso il tour estivo di Ermal Meta. Nelle due ore di spettacolo si sono concentrate talento, sensibilità e creatività dell’artista. In scaletta, le canzoni proposte in prima persona, brani scritti per illustri colleghi: Patty Pravo, Marco Mengoni, Francesco Renga e altri, e i successi nei talent show, come «Big boy» e «Parlerò d’amore», interpretati rispettivamente da Sergio Sylvestre e Alice Paba. Tra le collaborazioni recenti, merita una cirazione quella con Luca Vicini dei Subsonica per «La vita migliore». I cantante ha fatto sold out nella data di Torino confermandosi come uno dei cantanti rivelazione del 2017.