Giorgia Ferrero prosegue la sua battaglia a difesa delle donne vittime di violenze e molestie anche sui social. Dopo il servizio de Le Iene Show, però, in molti si interrogano sull’identità del noto regista napoletano che l’ha molestata. Tante le ipotesi che circolano in rete, soprattutto quella riguardante Paolo Sorrentino, uno dei registi partenopei più famosi. Ma l’attrice ha seccamente smentito le illazioni: «Con Paolo ho lavorato, ho fatto il film, non è lui», risponde ad un utente su Twitter. «Non può essere lui», spiega, riferendosi al fatto che con il regista accusato non ha lavorato proprio a causa delle molestie. Sul suo account Twitter compaiono anche due cinguettii con i quali ha partecipato alla campagna social #quellavoltache. Ha scritto di quel dentista che «aspettò che la segretaria andasse di là per accarezzarmi e baciare le labbra. Oggi ha chiuso la sua attività». E poi racconta di un invito a cena: «E ti ritrovi nel salottino di una suite con di fronte un letto gigantesco. Scappai a gambe levate». (agg. di Silvana Palazzo)
@tresyblack ho già risposto , dicendo che con Paolo ho lavorato, quindi non può essere lui .
— Giorgia Ferrero (@ferrerogiorgia) 23 ottobre 2017
“ASIA ARGENTO È STATA CORAGGIOSA”
Il mondo del cinema è in subbuglio per lo scandalo Weinstein: sono tante le testimonianze di attori, più o meno famosi, che hanno subito molestie. Tra questi ve ne sono anche italiani, come Giorgia Ferrero, che è considerata la nuova anima femminile del cinema italiano. L’attrice, protagonista di un servizio de Le Iene, è tornata a parlare del caso, ribadendo la sua posizione: «Sono sempre stata e sempre starò dalle parte delle donne, lo testimonia lo spettacolo che faccio da anni nei teatri contro la violenza e gli abusi sessuali». Nell’intervista a Today ha ribadito anche la sua vicinanza ad Asia Argento, una delle presunte vittime del produttore cinematografico: «Non capisco questi attacchi che ha ricevuto nel nostro Paese dove dovrebbe essere sostenuta. Trovo che sia stata veramente coraggiosa». E allora ha rivolto un invito a tutti coloro che hanno aggredito verbalmente e criticato la collega: «Farebbero una figura migliore a tacere dato che forse non sanno cosa significhi cosa sia un abuso, una molestia o uno stupro». Uno, invece, lo ha rivolto in particolare alle donne: «Dobbiamo essere solidali, solo così possiamo vincere». (agg. di Silvana Palazzo)
“SERVE CORAGGIO, DOBBIAMO DENUNCIARE”
Sembra davvero in procinto di scoppiare un vero e proprio caso Weinstein all’italiana. La denuncia dell’attrice Giorgia Ferrero ha fatto discutere, con le accuse ad un famoso regista napoletano che, tramite Whatsapp, avrebbe fatto delle avances precise e circostanziate alla Ferrero. Il rifiuto è costato all’attrice la rinuncia al film al quale le era stato inizialmente chiesto di partecipare. Diverse protagoniste del cinema del nostro paese stanno uscendo allo scoperto, come ad esempio Tea Falco, conosciuta per il ruolo di Bibi Mainaghi nelle fiction 1992 e 1993. E a “Le Iene” ha raccontato la sua esperienza: “Avevo 21 anni e mi ero appena trasferita a Roma. Un giorno tra i vari contatti di Facebook mi aggiunse un regista che aveva visto un video dove imitavo Robert De Niro in Taxi Driver ed era rimasto colpito dalla mia interpretazione. Mi disse di andare nel suo studio e di portare le mie fotografie, non d’attrice ma le mie fotografie artistiche in bianco e nero e i miei video artistici. Quando arrivai nel suo studio mi accorsi che era… casa sua! Iniziò quindi a farmi un massaggio, ma dalla pancia ci mise poco a scendere più giù e quando mi resi conto della cosa gli dissi: ‘no questo no’, e lui ‘ah questo no? Ok‘, e si fermò. Poi uscimmo dallo studio e mi fece un regalo, un libro di fotografie che poi ho buttato.” Anche in questo caso Tea Falco non ha fatto nomi, ma lo scandalo sembra davvero a un passo, appena qualcuna delle attrici coinvolte farà accuse precise. (agg. di Fabio Belli)
“SERVE CORAGGIO, DOBBIAMO DENUNCIARE”
Non ha svelato il nome del regista che l’ha molestata, ma Giorgia Ferrero ha raccontato la sua storia a Le Iene Show ieri per invitare tutte le donne a denunciare. L’attrice da giorni è particolarmente attiva sui social riguardo questo delicato tema. Su Facebook, ad esempio, ha scritto un messaggio solidale nei confronti di Asia Argento, che è finita nel mirino delle critiche per una denuncia troppo “tardiva”. «Anche io ringrazio Asia Argento per aver denunciato. Dobbiamo essere coraggiose», ha scritto Giorgia Ferrero. Poi ha preso parte alla campagna social #MeToo: «Se tutte le donne che sono state molestate o aggredite sessualmente scrivessero “Me too” come stato, potremmo dare alle persone l’idea di quanto grande sia il problema». E ha rilanciato nei giorni successivi: «Tutti dobbiamo denunciare». E ha citato una frase di chi sostiene che bisogna essere forti per reagire: «Non esserlo, o non esserlo state, non è una colpa. Chi insulta Asia Argento non ha idea di cosa sia la violenza». (agg. di Silvana Palazzo)
DAI SOCIAL L’APPELLO: “FUORI I NOMI”
L’ondata di denunce delle attrici italiane, a partire da Giorgia Ferrero, ieri a Le Iene Show ha lasciato un nodo irrisolto: chi sono gli autori di ricatti e abusi sessuali? Negli ultimi giorni il mondo dello spettacolo, in subbuglio dopo lo scandalo Weinstein, si è fatto portavoce di un appello: bisogna denunciare. Ma non solo: bisogna denunciare e fare i nomi. In tante, in primis Giorgia Ferrero, ieri hanno raccontato al programma di Italia 1 le molestie subite, trovando finalmente il coraggio per tirare fuori esperienze che comprensibilmente le hanno segnato. La domanda, però, sorge spontanea: perché non vengono fatti i nomi? La Ferrero, ad esempio, ha fornito le chat in cui un famoso e premiato regista italiano le chiedeva di fare sesso in cambio di un ruolo da grande protagonista. Questo è sicuramente un bel passo in avanti, ma non è sufficiente. Le donne vanno sostenute per le loro denunce, ma queste non porteranno a nulla se non vengono forniti dettagli che possano portare a indagini o prove che possano inchiodare il responsabile. I colpevoli rischiano di non essere mai trovati, questa vicenda rischia di essere dimenticata. Il dibattito sui social prosegue. (agg. di Silvana Palazzo)
“NON LO HA FATTO SOLO CON ME”
Dopo il racconto della disavventura via Whatsapp in merito alla conversazione con il noto regista napoletano artefice delle molestie nei suoi confronti, Giorgia Ferrero non ha contenuto la sua rabbia. Ai microfoni de Le Iene ha lasciato intendere le perversioni dell’anonimo regista: “Questa purtroppo è una persona perversa”. Poi, guardando dritta la telecamera ha riservato a lui un messaggio senza filtri, come le avrebbe scritto in chat: “Sei proprio una m…, te lo dico proprio davanti alla telecamera, sei proprio una m…”. Questo regista però, non avrebbe ricattato solo lei: “Penso che questa persona non lo faccia soltanto con me”, ha detto. Ma non sarebbe un semplice pensiero: “So che lo fa con tante altre”. Il nome del regista non viene mai fuori, ma la Ferrero di lui ha detto: “Questo regista fa dei bei film però è un pezzo di m…!”. “Perché ha bisogno di fare questo? Perché sminuire le donne? Di promettere e di ricattare un’attrice? Tutte domande che continua a porsi l’attrice, visibilmente arrabbiata: “Questo abuso di potere deve finire”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ATTRICI MOLESTATE ANCHE IN ITALIA
Il programma Le Iene Show, ieri sera ha dedicato un’ampia parentesi al tema delle molestie e delle violenze sessuali a scapito di molte attrici italiane. Punto di partenza è sempre il caso Weinstein che ha travolto Hollywood ma anche alcune attrici nostrane, a partire da Asia Argento. Nel corso di un servizio a cura di Dino Giarrusso ha trovato spazio anche la testimonianza di Giorgia Ferrero, attrice rimasta incastrata, contro la sua volontà, in proposte che nulla avevano a che fare con i normali rapporti lavorativi. Forti probabilmente del clima di denuncia degli ultimi giorni, messo in risalto dal clamore attorno al caso di Harvey Weinstein, diverse interpreti hanno voluto raccontare alle telecamere de Le Iene quanto avvenuto nel silenzio del loro ambiente lavorativo anche da parte di registi e produttori nostrani. Giorgia Ferrero è una di loro e sebbene nasca a teatro, in tanti la ricorderanno per i numerosi ruoli avuti sia in tv che al cinema, dalla soap opera Un posto al sole a La Grande Bellezza di Sorrentino. Eppure, al pari di molte altre sue colleghe, anche lei si sarebbe imbattuta nel corso della sua carriera in personaggi alquanto viscidi e certamente privi di scrupoli. In ultimo, un famoso regista napoletano dal quale avrebbe subito una subdola molestia.
MOLESTIE VIA WHATSAPP: DA “PROTAGONISTA ASSOLUTA” A “MAMMOLETTA”
La Ferrero ha subito messo in chiaro la sua assoluta vicinanza ad Asia Argento, prima di raccontare la sua personale vicenda. Protagonista delle molestie ai suoi danni, fortunatamente fermatesi ad una incredibile conversazione via Whatsapp della durata di un’ora esatta, è un nome celebre nel mondo del cinema italiano. Si tratta di un noto regista napoletano, il cui nome non è stato ovviamente avanzato ma in merito al quale lo stesso inviato de Le Iene ha ribadito la sua importanza e notorietà. “E’ un regista napoletano di cui io avevo molta stima, ha fatto anche diversi film, ha vinto tanti premi in giro”, dice l’attrice. Tutto ha inizio in una domenica mattina di febbraio dello scorso anno. Giorgia riceve la sua telefonata nella quale il regista le dice di averla scelta come protagonista per il suo prossimo film. Per lei sarebbe stata la prima volta nei panni di protagonista, dunque la proposta l’aveva molto esaltata. La conversazione telefonica finisce con l’invito da parte del regista a trascorrere un week end a Napoli durante il quale discutere del film, ma subito dopo ne inizia un’altra scritta, via Whatsapp, durata esattamente un’ora, durante la quale la Ferrero passa dall’essere la protagonista del film ad essere una “mammoletta”. Il regista avrebbe iniziato chiedendo le sue misure, quindi avrebbe fatto dell’ironia sulla scarsa misura del seno. Le avrebbe quindi chiesto una foto in reggiseno e Giorgia lo avrebbe accontentato. A quel punto le chiede di fidarsi di lui, di mettersi senza reggiseno davanti a uno specchio “scatta e io ti chiamo”. Nonostante la sorpresa dell’attrice, Giorgia reputa che quella richiesta possa ancora rientrare nelle richieste lecite di un regista e lo accontenta ancora, fino a quando non arriva un’ulteriore richiesta: “adesso mandami il di dietro”. A quel punto l’attrice si rifiuta, sentendosi confusa dall’intera conversazione che ovviamente spintasi fin troppo oltre. Il regista non demorde e riferendosi ambiguamente all’incontro che avrebbero avuto a Napoli, le domanda se avrebbe dovuto prendere due camere d’albergo o solo una. “Se ci stai provando con me stai sbagliando tutto”, replica l’attrice. Lui insiste facendole intendere il desiderio di “diventare intimo”, di avere “una cosa senza filtri”, di volere un “coinvolgimento sin dall’inizio”, in cambio di una garanzia: “protagonista assoluta, 110 scene su 110”. Di fronte alle resistenze di Giorgia, lui inizia ad irrigidirsi ed a sostenere che forse quel film non fosse esattamente adatto a lei. Nel giro di due minuti esatti, lui passa dal definirla “protagonista assoluta” a “mammoletta”. Giorgia infine ha rivelato che questo noto regista napoletano non ha molestato solo lei ma anche altre sue colleghe. Sul nome, ovviamente, è giallo.