Questa sera, lunedì 23 ottobre, alle 21.05 su Rai 3 torna Report, con la conduzione di Sigfrido Ranucci e la collaborazione delle cinque storiche firme del programma: Giovanna Boursier, Michele Buono, Bernardo Iovene, Paolo Mondani e Stefania Rimini. Ranucci, per la seconda edizione, torna alla guida del programma d’inchiesta dopo l’addio di Milena Gabanelli: “Io credo di aver ricevuto circa 60 querele per diffamazione da quando lavoro a ‘Report’ – ha commentato Ranucci – per un totale di richiesta danni di 185 milioni di euro. Ma finora non ne ho persa nessuna. Sono contento di lavorare per la Rai perché certe inchieste si possono fare solo se si ha alle spalle una grande azienda editoriale come la Rai”, ha detto il giornalista durante la conferenza di presentazione del programma. Nella nuova stagione di Report ogni puntata sarà aperta da una “Anteprima”, una mini-inchiesta che svela cosa si nasconde dietro alcuni aspetti della vita quotidiana, dai tatuaggi che sfoggiamo, alla scelta degli occhiali fino al pellet per la stufa. Si rinnova l’appuntamento con la diretta Facebook dalla redazione con gli autori delle inchieste, tutti i martedì alle 13.30.
LE INCHIESTE DELLA PRIMA PUNTATA
Sono tre le inchieste che verranno proposte nella prima puntata di Report. “Socialmente umiliati” di Bernardo Iovene scopre il velo su dipendenti di pubbliche amministrazioni che lavorano senza contributi, a insaputa dell’Inps, perché percepiscono un sussidio dal ministero del Lavoro e una piccola integrazione dagli enti. Al ministero della Giustizia i “tirocinanti”, persone cinquantenni, già da otto anni sopperiscono alla carenza di personale per 400 euro lordi. Al ministero della Sanità i “borsisti” lavorano senza garanzie e senza lo status di “lavoratore”. Poi ci sono diecimila “somministrati”, che lavorano negli uffici pubblici appaltati dalle agenzie interinali. Nel settore privato peggiorano le condizioni e si calpestano i diritti sindacali. “Per un soffio” di Antonella Cignarale mette l’accento su etilometri influenzabili dal colluttorio. In Italia dal 1990 la verifica dello stato di ebbrezza del conducente è affidata esclusivamente all’etilometro, che rileva la concentrazione di alcol nell’aria espirata. In Italia nel 2016 sono stati sanzionati quarantamila conducenti perché non avevano rispettato le soglie alcolemiche stabilite per legge. Ma parecchi automobilisti vengono assolti in giudizio o la fanno franca perché al momento del test l’etilometro non era stato utilizzato in maniera corretta. Infine “Cioccolato amaro” di Emanuele Bellano indaga sul settore industriale del cioccolato, che nel mondo fattura ogni anno più di 100 miliardi di dollari. Si dividono il mercato una decina di grandi gruppi, mentre il prezzo del cacao è stabilito nelle borse di Londra e New York attraverso strumenti finanziari trattati dai produttori di cioccolato e da fondi speculativi. Alla fine la speculazione incide per circa il 30% sul prezzo finale del cacao. Invece, le grandi piantagioni si trovano in paesi poveri dell’Africa Occidentale e del Sudamerica. Poi entrano in scena tre grandi gruppi internazionali di certificazione etica, che dovrebbero garantire che il nostro cioccolato non sia stato prodotto facendo lavorare i bambini o distruggendo l’ambiente. Le telecamere di Report hanno ricostruito il percorso del cioccolato dalla piantagione alla fabbrica, per capire quanto c’è di vero in quello che viene scritto sulla confezione.