Giovanni Scialpi è single: il marito Roberto Blasi dopo due anni di matrimonio e 4 di vita insieme al cantante omosessuale e paladino dei diritti gay lo ha lasciato, di colpo, dopo un litigio apparentemente innocuo e banale che ha portato l’addio di una delle coppie più “rappresentative” dell’immaginario gayfriendly dello spettacolo italiano. «Io e Roberto Blasi non siamo più marito e marito; sulla carta lo siamo ancora, ma lui, da quasi un mese, è andato via di casa». Così parla il cantante intervistato in esclusiva al settimanale Chi, raccontando la fine di un matrimonio divenuto simbolo della lotta per i diritti gay giusto due anni fa, prima della Legge sulle Unioni Civili approvata dal Parlamento. «Ci siamo lasciati dopo una litigata cominciata in modo banale e finita malissimo. Posso dire che ero innamorato e che non conoscevo davvero Roberto. Siamo stati insieme sei anni e l’amore fino a un certo punto basta a se stesso, ma lui in sei anni non ha mai detto “grazie” e non mi ha mai chiesto “scusa”. E ora se n’è andato senza dirmi che andava via. Perché stava con me? Questo me lo chiedo anch’io, magari per avere visibilità…». Scialpi non se lo sa spiegare e gli sembra che non possa aver senso che sia finita così, senza che di fatto Blasi gli abbia detto o comunicato nulla.
IL LITIGIO E IL DIVORZIO
Scialpi era stato il primo artista italiano a sposare un altro uomo e oggi è il primo a separarsi: «Lo sa che lui senza dirmi niente ha accettato di fare un duetto con un’altra cantante (Viola Valentino, ndr)? E poi ha fatto un’intervista da solo per un giornale senza dirmi nulla?», spiega il cantante incredulo al settimanale diretto da Alfonso Signorini. Racconta il suo dramma, ribadendo la sua totale omosessualità “tradita” da quel marito che sembrava una persona e invece si è rivelato essere “un altro”. ««Come mi sento? Io sono un inseparabile, sono una cocorita, sono un uccellino pieno di piume colorate, infatti sono gay, ma sono inseparabile». Ma torniamo alla lite da cui è partito tutto. «Eravamo in macchina: io gli ho detto che non mi sentivo parte della famiglia, gli ho detto che lui di famiglia parlava solo sui giornali.
Lui ha iniziato ad alterarsi, gli ho preso il cappellino e gliel’ho lanciato fuori dal finestrino, mai più mi sarei aspettato la reazione violenta che ha avuto». Avevano richiesto a tutta Italia una legge sui matrimoni gay, spiegando come erano stati costretti ad andare in America per sposarsi dopo anni di unione non riconosciuta: ora in America potrebbero tornarci, ma per divorziare, come lascia intendere lo stesso Scialpi: «Dovrei andare in America per divorziare. ma non ci vado: lui è sparito, non mi parla, si comporta un po’ da vile, spero che un giorno sia lui a innamorarsi, se ne è capace, e a quel punto dovrà venire a chiedermi il divorzio», conclude il cantante a “Chi”.