Ospite nella giornata di ieri nel salotto televisivo di La Vita in Diretta, Eleonora Giorgi è oggi stata protagonista di una breve intervista rilasciata al quotidiano romano Il Messaggero, nell’ambito di una serie di incontri organizzati in vista dell’inaugurazione della Festa del Cinema che si tiene nella Capitale. E la 64 attrice e regista originaria proprio di Roma ha avuto modo di ricordare alcuni curiosi episodi legati alla sua carriera cinematografica e in particolare a quel film oramai di culto che è Borotalco, diretto da Carlo Verdone nel 1982 e grazie al quale vince anche un premio ai David di Donatello: “Quel film ha rappresentato l’apice della mia carriera, è stato un periodo molto felice” racconta la Giorgi, aggiungendo che vi recitò dopo aver trascinato il suo allora consorte Angelo Rizzoli a vedere Un sacco bello di Verdone al cinema. “Il film però avrebbe dovuto essere diretto da Dino Risi” rivela l’attrice, sostenendo che l’idea era del produttore, nientemeno che Sergio Leone, e allora lei e lo stesso Verdone (non soddisfatti dall’idea) si affidarono a Mario Cecchi Gori che offrì dunque la regia proprio allo stesso attore romano. (agg. di R. G. Flore)
ELEONORA GIORGI A LA VITA IN DIRETTA
Oggi a La vita in diretta, ospite d’eccezione nella parentesi finale del programma di RaiUno abbiamo ritrovato la grande attrice Eleonora Giorgi, sex symbol di un’intera generazione maschile. Una carriera lunghissima, iniziata quasi per caso, come capita a molti artisti del suo calibro. Una vita intensa, sia professionalmente che sentimentalmente. Faceva la modella per potersi mantenere da sola, poi grazie ad una comparsa nel film di Fellini e un provino diedero il via alla sua carriera cinematografica con Storia di una monaca di clausura. Lei voleva fare la restauratrice, ma invece si è trovata ad interpretare quasi 40 film e 14 fiction per la tv, firmando due pellicole come regista. I suoi inizi restano però legati alla commedia sexy all’italiana, sebbene venisse considerato all’epoca un genere di serie B, ma oggi diventato un cult. Nonostante avesse avuto un solo fidanzato, Eleonora diventa ben presto un vero sex symbol, spogliandosi con naturalezza davanti alla macchina da presa, sconvolgendo l’immaginario collettivo di un’intera generazione maschile e girando in 10 anni ben 23 pellicole prima di Borotalco che le fece vincere il Donatello come migliore attrice protagonista.
LE RIVELAZIONI CHOC SULLE MOLESTIE SUBITE
Alla trasmissione di RaiUno si è raccontata, descrivendosi come una donna con una grande fiducia in se stessa. “Ma sono un tipo molto emotivo”, ha raccontato. “Sono di una goffaggine…”, ammette. Lei si racconta come un’eterna bambina: “Col tempo il mio temperamento è diventato artistico e gli artisti sono immaturi”, dice. Il periodo che ricorda con maggiore tenerezza è quello del film Borotalco. “Se sono diventata mito erotico è perché ero una ragazza di una purezza… e questo agli uomini piaceva molto”, dice, definendosi la “lolita d’Italia”. L’attenzione si è poi spostata sul dibattito accesissimo sul caso Weinstein e in questo frangente la Giorgi è partita da una premessa: “Il desiderio sessuale maschile corrisponde ad una ossessione per l’uomo, una tortura, altrimenti non si spiegherebbe”, dice. Poi la rivelazione choc: “Io sono stata una bambina molestata solo perché ero carina”. L’attrice ha quindi rivelato come tante volte si sarebbe trovata di fronte ad esibizionisti che aprivano gli impermeabili. All’età di 14 anni, ha raccontato, era in un autobus quando un uomo le avrebbe messo addosso il suo organo genitale. “Mia mamma mi portava dai carabinieri, andava come una pioniera…”, dice, specificando come le molestie siano sempre state senza le mano addosso, fortunatamente. “Ho avuto la fortuna di non subire nessuna violenza”, ha aggiunto. Poi, ritornando al caso Weinstein ed allo scandalo emerso, ha commentato: “Nel mondo dello spettacolo questa ossessione può riguardare alcuni uomini ma non voglio nemmeno troppo intenerirmi se le ragazze si dimostrano senza scrupoli per la fama”, ha chiosato.