IL CANTANTE: “ANNA FRANK? RESPONSABILI APPARTENGONO A RAZZA UMANA SENZA MERITARLO”
Luca Barbarossa questa sera sarà ospite e Celebration per il terzo appuntamento dedicato alle Grandi Voci. Come tutti i tifosi di calcio ed in particolare quelli della Capitale, anche Barbarossa è rimasto colpito dalla vicenda degli adesivi di Anna Frank usati da un gruppo di tifosi della Lazio per insultare i tifosi della Roma. Sull’argomento il cantante ha voluto esprimere il proprio pensiero pubblicando un post sui social: “Che siano laziali o romanisti poco importa, il vero problema è che appartengono a pieno titolo alla razza umana senza meritarlo. Immagino che i loro genitori dicano cose tipo: ammazza che ebbreo che sei , nun cacci ‘na lira manco si te sparano. Oppure: ma che sei mongoloide, voi sta’ più attento. O ancora: mejo froscio che daa Roma o daa Lazzio, a seconda dell’appartenenza. E così piccoli nazisti crescono. Chissà, visto che li rimpiangono, un annetto in un campo di concentramento…”.
LA VITTORIA NEL 1981 A SANREMO GIOVANI
Luca Barbarossa anche questa sera è tra i protagonisti della nuova puntata di Celebration, programma musicale presentato da Serena Rossi e Neri Marcorè. Una puntata dedicata alle Grandi Voci e sicuramente Barbarossa ha una grande voce letteralmente ‘esplosa’ nei primi anni Ottanta con la vittoria al Festival di Sanremo sezione Giovani con il brano Roma spogliata. In una recente intervista rilasciata a Il Tirreno, Barbarossa ha parlato di quella esperienza e di quei primi anni di successi evidenziando anche il suo rapporto diretto con il Festival di Sanremo ed in particolare del duetto del 2011 con Raquel Del Rosario : “Nell’81 sono stato primo tra i giovani con ‘Roma spogliata’, pochi mesi prima avevo vinto Castrocaro. A scoprirmi fu Gianni Ravera, avevo 19 anni. La volta in cui più mi sono divertito di più risale al 2011 quando ho cantato con Raquel Del Rosario ‘Fino in fondo’”.
LUCA BARBAROSSA, “SANREMO? E’ UN BENE, CI MANCHEREBBE”
In effetti Luca Barbarossa è uno degli artisti che vanta il maggior numero di presenze al Festival di Sanremo che peraltro ha anche vinto nel 1992 con la canzone Portami a ballare. Nella stessa intervista Barbarossa ha parlato di come spesso e volentieri gli artisti per prendere parte alla storia kermesse canora ligure, debbano preparare un brano in linea con quelli che sono i canoni sanremesi. Tuttavia ci ha tenuto a sottolineare come nel frattempo Sanremo si sia anche evoluto: “È un bene, ci mancherebbe, è diventata una macchina da spettacolo enorme, potente, complessa, non a caso il programma più visto in televisione. Poi può essere criticato, ma questo capita perché deve conciliare tante esigenze da quelle discografiche a quelle dei cantanti. Sanremo di qualche anno fa sembrava di un’altra era. Negli anni ’80 si cantava in playback, all’inizio dei ’70 non era trasmesso dalla televisione. Oggi ci lavorano dei professionisti, costa ma porta ricavi. Conti sa gestire la musica in tv”. Chissà che Barbarossa non possa farvi ritorno molto presto.