Il dibattito a Pomeriggio 5 infuria riguardo su chi possa essere il Weinstein Italiano, il regista napoletano che in particolare Giorgia Ferrero ha indicato come possibile protagonista di un nuovo scandalo Made In Italy. Va sottolineato come al Ferrero abbia spiegsto a più riprese come vada esclusa l’opzione teoricamente più facile riguardo l’identitkit del regista, ovvero quella che porta a Paolo Sorrentino. Non si tratta del Premio Oscar, ma il Weinstein Italiano sarebbe comunque un nome davvero noto e conosciuto della cinematografia italiana. “A volte capita che un regista voglia conoscere come sei fatta fisicamente, per questo all’inizio ci sono cascata, quando poi mi ha chiesto una foto che mostrasse il mio fondoschiena mi sono rifiutata e ho capito che non mi aveva contattato per il film.” Giorgia Ferrero ha spiegato quella che può essere la dinamica che porta a subire determinate avances, anche se la conduttrice Barbara D’Urso ha specificato: “Io non avrei mai inviato una mia foto senza reggiseno”, indicando come un comportamento irreprensibile spesso possa prevenire molti problemi. (agg. di Fabio Belli)



“PRESTO SVELEREMO CHI E’ IL WEINSTEIN ITALIANO”

Giorgia Ferrero e Claudia Letizia sono state molestate dallo stesso noto regista napoletano. È stata la stessa regina italiana del burlesque a rivelarlo: «Io però l’ho insultato, l’ho preso a calci nel sedere», ha raccontato a Pomeriggio 5. «Si è trattato di molestie vere e proprie: mi ha toccata, mi ha stalkerizzata. Per un anno ha continuato a telefonarmi e contattarmi. Avendo percepito una certa morbosità, ho chiesto al mio fidanzato di chiamarmi ogni venti minuti», ha proseguito Claudia Letizia. «Non è mai stato un gioco. Io di persona non lo avevo mai visto, ma lo stimavo perché andavo sempre a vedere i suoi film», il racconto invece di Giorgia Ferrero, bacchettata da Barbara d’Urso per aver mandato a questo “Weinstein italiano” una foto in reggiseno tramite WhatsApp. «A volte ci sono queste richieste da parte dei registi, alcuni sono strani, ma quando mi chiese l’altra foto mi fermai», ha provato a giustificarsi l’attrice. Perché nessuna delle due rivela però il nome di questo noto regista napoletano? «Non possiamo farlo ora perché verremmo querelate, ma lo faremo presto. Stiamo raccogliendo testimonianze, speriamo anche in un’inchiesta», ha aggiunto Giorgia Ferrero. (agg. di Silvana Palazzo)



IL RACCONTO A POMERIGGIO 5 SUL WEINSTEIN ITALIANO

Harvey Weinstein, il caso dall’America fino all’Italia, è ancora protagonista della puntata odierna di Pomeriggio 5: per la prima volta dopo le accuse dette mettendoci la faccia alle Iene, parla Giorgia Ferrero. L’attrice ha recitato nella Grande Bellezza di Sorrentino a nella soap Un Posto al Sole, e soprattutto ha avuto il coraggio di raccontare delle molestie subite da un famoso regista napoletano di cui tutti hanno paura a parlare e anche solo nomina: la Ferrero ha subito messo in chiaro la sua assoluta vicinanza ad Asia Argento, prima di raccontare la sua personale vicenda. Protagonista delle molestie ai suoi danni, fortunatamente fermatesi ad una incredibile conversazione via Whatsapp della durata di un’ora esatta, è un nome celebre nel mondo del cinema italiano. Si tratta di un noto regista napoletano, il cui nome non è stato ovviamente avanzato ma in merito al quale lo stesso inviato de Le Iene ha ribadito la sua importanza e notorietà: oggi Giorgia è probabile che riparta nel racconto proprio da quel punto, in attesa di scoprire se il nome dia questo fantomatico regista molto famoso e stimato (non si tratta di Sorrentino, come ha già tenuto a precisare la stessa Ferrero). «Un regista molto famoso voleva darmi un ruolo da protagonista anni fa; non era la prima volta per me sul grande schermo, ma su WhatsApp iniziò a chiedermi le misure e poi una foto del seno nudo. Dopo andò oltre, chiedendomi anche la foto del sedere, spiegando che da me si aspettava un ‘coinvolgimento assoluto’. Rifiutai categoricamente e non mi fu data quella parte, lui mi disse ‘Forse questo film non è adatto a te’», ha amaramente raccontato la bella attrice.



IL MISTERO SUL REGISTA NAPOLETANO

Un mistero che ancora continua: a livello mondiale il molestatore e accusato stupratore Weinstein riflette una triste usanza nel cinema (e non solo) dove produttori potenti e influenti fanno passare o troncano la carriera di attrici a seconda del loro cedere alle avances pervertite o meno. Il “Weinstein italiano” al momento ancora non ha un nome ma le indagini continuano, dalle Iene fino a Pomeriggio 5, nella speranza che anche eventuali altre vittime parlino e mettano la “faccia” per far terminare una triste “usanza” anche qui in Italia: sono emersi diversi casi di molestie anche qui da noi, quindi la Iena Dino Giarrusso ha deciso di raccogliere alcune testimonianze anche nella puntata di ieri. Molti però si chiedono perché scopriamo solo ora delle molestie e violenze di Harvey Weinstein, che hanno poi innescato altre indagini. Un tentativo di risposta – al netto del velo di ipocrisia presente anche sul fronte delle vittime e degli accusatori dei vari “Weinstein” – arriva da Sharon Waxman, ex giornalista del New York Times: in un’intervista a Vanity Fair ha spiegato che la sua inchiesta sul produttore cinematografico del 2004 fu bloccata con una telefonata della star Matt Damon e le minacce dell’avvocato di querelare il giornale. Alla Ferrero, davanti alle molestie tentate dal regista napoletano, crollò il mondo davanti ma decise di non accettare: il regista non demorde e riferendosi ambiguamente all’incontro che avrebbero avuto a Napoli, le domanda se avrebbe dovuto prendere due camere d’albergo o solo una. “Se ci stai provando con me stai sbagliando tutto”, replica l’attrice. Lui insiste facendole intendere il desiderio di “diventare intimo”, di avere “una cosa senza filtri”, di volere un “coinvolgimento sin dall’inizio”, in cambio di una garanzia: “protagonista assoluta, 110 scene su 110”». Lei rifiuta un’ultima volta, e non ottiene la parte nel film. Ma Giorgia non è l’unica che sta denunciando e forse a breve si potrà davvero avere quel nome per cominciare a smontare un “sistema Weinstein”, presente anche nel nostro cinema e tv italiana.