Wicky Priyan, ospite stasera di Hell’s Kitchen Italia, attraverso il portale ufficiale del suo ristorante, si presenta raccontando come la sua vita culinaria abbia avuto inizio con una serie di esperienze molto lontane dal tradizionale mondo alimentare; poi però racconta “n questo percorso di apprendimento sono stato guidato da una grande passione e da grandi maestri, che mi hanno preso per mano e insegnato.  – il noto chef ci tiene però ad aggiungere – Da Keller di Bali a Kan di Tokyo e Kaneki di Kyoto sono le loro parole e i loro gesti che ascolto e guardo in ogni momento, quando mi accingo a preparare un piatto. Sono loro che mi hanno portato qui e che mi hanno permesso di cucinare per te. Sono la grande famiglia dalla quale ritorno ogni anno, per ascoltare e imparare”. Non ci resta che vederlo alla prova questa sera nella nuova e appassionante puntata di Hell’s Kitchen Italia 2017!



LE ORIGINI E LA CARRIERA

Lo chef Wicky Priyan, del ristorante Wicky’s Wicuisine Seafood a Milano, sarà l’ospite della quinta puntata di Hell’s Kitchen Italia 4 in onda su Sky Uno. Lo chef, originario dello Sri Lanka, racconta come è nata la sua vita culinaria: “Ha avuto inizio dopo una serie di esperienze molto lontane dal tradizionale mondo alimentare. Tutte hanno però contribuito a rendermi attento, sensibile, curioso e soprattutto rispettoso degli ingredienti che ogni giorno tocco e trasformo”, si legge sul sito del suo ristorante. Wicky Priyan sarebbe potuto diventare medico ayurvedico, tradizione che la sua famiglia (i Priyan sono un clan illustre e conosciuto in Sri Lanka) si tramanda da 800 anni. Si è laureato in Criminologia all’Università di Colombo perché sognava di diventare investigatore o di entrare a far parte del corpo diplomatico. Ma la sua passione per le arti marziali lo ha portato in Giappone quando aveva 22 anni. Qui ha incontrato il Sushi Kan di Tokyo: “Lui mi ha promosso come suo unico allievo non giapponese”, ha raccontato lo chef al Corriere della Sera.



IL RISTORANTE DI WICKY PRIYAN

Dopo essere stato per diversi anni da Zero in Corso Magenta, nel 2011 Priyan ha inaugurato il suo primo locale dietro a Corso Genova, precursore dell’attuale ristorante. Al suo fianco in cucina c’è Biru, uno dei sous chef del Kan di Tokyo, che rimarrà con Priyan cinque anni. Wicky e Biru propongono una cucina fatta di creatività, kaiseki ed edomae, ossia il sushi alla maniera di Tokyo (Edo, il nome antico della città) utilizzando grande varietà di pesci. Per loro ogni preparazione è un connubio di materia e spiritualità. Oggi il Wicky’s Wicuisine Seafood è stato premiato per la Migliore cucina etnica da la Guida de l’Espresso. Wicky Priyan ci tiene a precisare che la sua cucina non è fusion: “È cucina giapponese. Con qualche contaminazione mediterranea. “Mi baso sulla cucina kaiseki. Con un po’ di contaminazione e qualche ingrediente italiano. Ma non parlatemi di fusion, per favore”.

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