I Mille Giorni di Mafia Capitale, andranno in onda anche stasera, giovedì 5 ottobre, sulla terza rete di Casa Rai. La docufiction ha sollevato numerose polemiche e prese di posizione. Ultimamente per esempio, Maurizio Acerbo, Segretario di Rifondazione Comunista, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Di seguito il politico, ha voluto fermamente smentire qualsiasi tipo di coinvolgimento tra il suo partito e l’inchiesta di Mafia Capitale. Anche Rifondazione Comunista infatti è stata citata dalla docufiction e per l’esattezza, la questione riguarda la corruzione di Buzzi e Carminati. “Hanno più volte tirato in ballo Rifondazione Comunista senza averci mai contattato, nonostante al termine della docufiction ci sia stato un dibattito – ha affermato Acerbo – per quelle cose che dice Buzzi, il mio predecessore Paolo Ferrero ha già presentato una denuncia alla Procura per diffamazione nei nostri confronti”. Di seguito Acerbo ha dichiarato che gli esponenti di Rifondazione, non sono assolutamente stati toccati dalla vicenda.



I Mille Giorni di Mafia Capitale, tutte le polemiche

Ma il segretario di Rifondazione Comunista, non è stato l’unico a scendere in campo contro la docufiction che racconta I Mille Giorni di Mafia Capitale. Questa sera, intorno alle 21.10 circa, su Rai3 si aprirà il quarto appuntamento e le polemiche non si sono fermate. “La Rai corre il rischio di richiesta di un risarcimento gigantesco”, ha sottolineato il consigliere di amministrazione di viale Mazzini, Arturo Diaconale. Così come si legge sul sito de Il Secolo D’Italia per il docufilm sono stati: “usati tutti i materiali utilizzati dai pubblici ministeri, le intercettazioni, le riprese televisive a fronte, però, di un processo che si è concluso sostenendo che non c’è mafia capitale”. Nel frattempo, anche Gianni Alemanno ha annunciato una denuncia per diffamazione: “chiaramente travisato i fatti in modo tendenzioso, ignorando le risultanze della sentenza del processo su Mafia Capitale e il proscioglimento da ogni reato associativo che è stato richiesto e ottenuto nei miei confronti dalla Procura di Roma”.

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