Un battibecco ad “altissimi livelli” quello che è andato in scena tra Fiorella Mannoia e Vittorio Feltri. La lite social è scoppiata a causa di un post su Facebook della cantante, a cui il direttore di Libero ha replicato duramente su Twitter. La catfight arriva a qualche mese di distanza da un altro botta e risposta a distanza tra i due. Insomma, Feltri non è uno che incassa il colpo. Lo sa bene Maurizio Crozza, che ci ha costruito su una bella parodia. L’imitazione del comico genovese sta già riscuotendo molto successo, rendendo l’ultimo personaggio tra i più apprezzati. La parodia nella quale Crozza indossa i panni del direttore di Libero sta spopolando: la caricatura fa il verso alle performance televisive del giornalista. E quindi si va di «a me che ca… me ne frega», passando per invettive razziste contro i migranti o la Boldrini, senza dimenticare le anticipazioni sui titoli di Libero. Insomma, buca lo schermo il Feltri versione Crozza, suscitando l’ilarità del pubblico. In questo caso, però, Feltri l’ha presa benissimo: «Mi becco la presa per il culo e rido anche io come probabilmente molti spettatori. Mia moglie invece si diverte di meno, perché teme che parlino male di me e che mi deridano. Le donne sono più sensibili. Io, invece, per usare un’espressione di Crozza, me ne sbatto il ca**o», il commento del giornalista ai microfoni di Telelombardia. (agg. di Silvana Palazzo)



“LIBERO CARTA DA C…”. LA REPLICA: “TU CANTI COSÌ”

Fiorella Mannoia e Vittorio Feltri, scoppia la lite social. La cantante ha attaccato duramente Libero e il direttore del quotidiano ha risposto con lo stesso tono, dando vita ad un accesissimo scontro a distanza. Tutto è partito da un commento dell’artista, che ha definito Libero «carta da culo». Anche Vittorio Feltri ha deciso di superare i limiti dell’eleganza, quindi ha pubblicato un tweet al vetriolo, alludendo all’insulto della Mannoia e ritorcendoglielo contro, con altrettanta poca finezza. «Dato che lei canta col culo sarà a proprio agio leggendolo», il commento del direttore del quotidiano. Che non si stiano simpatici già lo sapevamo, ma oggi è arrivata una nuova puntata della “catfight”, così riemergono i dissapori tra la cantante e la testata. Il commento inviperito della Mannoia era legato al post di un attivista gay che condannava un sondaggio di Libero sui carabinieri accusati di stupro a Firenze. La replica di Vittorio Feltri non si è fatta attendere. 



IL PRECEDENTE SCONTRO AL VETRIOLO

Non è la prima volta che Fiorella Mannoia e Vittorio Feltri si attaccano. In passato la cantante aveva criticato il giornale per le prime pagine e i titoli urlati, come nel luglio scorso, quando Libero scriveva «A Napoli si bruciano da soli» in riferimento all’emergenza roghi sul Vesuvio. Un riferimento ai cori da stadio razzisti che non è piaciuto agli abitanti del capoluogo  campano, così come alla cantante, che è scesa in campo in difesa della città. «A Napoli non si bruciano da soli Idiota!», cominciò Fiorella Mannoia nel suo post su Facebook, domandandosi poi se lo stesso trattamento fosse riservato a tutti gli incendi d’Italia o se fosse una campagna denigratoria contro il sindaco partenopeo Luigi de Magistris. La lite di oggi ha riportato in ballo il precedente scontro tra l’interprete di Quello che le donne non dicono e Libero, a cui la cantante aveva chiesto di «scrivere la stessa cosa per tutti i roghi d’Italia» e che aveva invitato a vergognarsi. Oggi ci risiamo.