Nel lontano 2013 il Sussidiario ebbe l’onore di intervistare Simona Atzori, in un momento molto difficile per lei visto che qualche giorno prima alla vigilia di Natale la madre cui era legatissima è scomparsa improvvisamente per una grave malattia. Fu quella l’occasione in cui la brava ballerina disabile raccontò qualcosa che scosse gli animi e che diede una lettura assai particolare di un doppio dramma come quello che la vita gli ha messo davanti nei primi anni della sua esistenza: «Dicono che se una persona muore la vigilia di Natale vuol dire che sta accompagnando la Vergine nella nascita di Suo figlio». Una fede dentro un dramma così forte che ci colpì al punto da chiedere una chiacchierata con Simona, che meravigliosamente accettò: ci descrisse cosa era per lei la fede in una vita così segnata dal dolore e dal limite. «Non mi sono mai chiesta con dolore perché Dio abbia voluto che proprio io nascessi così, senza le braccia, ma ho sempre pensato perché Dio invece mi avesse dato così tanto. Mi ha semplicemente disegnata così perché mi aveva in mente così». Per Simona Atzori quello che ha vissuto e imparato da amici e genitori nel corso della sua di certo non semplice vita è esattamente quanto ha poi tentato di rimettere nel suo lavoro e nel suo impegno pubblico: «Dio mi aveva disegnata, non con qualcosa in meno, o con qualcosa che mi manca, ma semplicemente così. Questo per me è un punto di partenza per non pensare e dire quello che non ho, cosa che per me non ha alcun senso. Io posso dire che Dio, in questo modo, mi ha dato tante modalità di comunicare con gli altri e per questo Lo ringrazierò sempre». (agg. di Niccolò Magnani) CLICCA QUI PER L’INTERVISTA AL SUSSIDIARIO DI SIMONA ATZORI
SIMONA OSPITE DI BEBE VIO
Per la puntata inaugurale di La vita è una figata, una delle ospiti principali sarà la ballerina Simona Atzori che avrà così di realizzare il sogno di Mayla Riccitelli, una bambina di 10 anni che sogna di emulare le gesta della 43enne artista pur non avendo una gamba. E l’ospitata della Atzori, in un format che si propone di raccontare le storie alternative di personaggi celebri del mondo dello sport come pure dello spettacolo, avrà anche una valenza fortemente simbolica, dato che la ballerina originaria di Milano, come è noto, è priva sin dalla nascita di ambo le braccia: tuttavia, questo grave handicap non le ha impedito di intraprendere una proficua carriera nel mondo delle arti visuali, realizzandosi come pittrice prima ancora che come ballerina, anche se il pubblico televisivo certamente la ricorda per aver preso parte a una delle coreografie in una delle serate del Festival di Sanremo del 2012.
SIMONA ATZORI E IL POST SU FACEBOOK PER L’ANNIVERSARIO DEL LIBRO
Negli ultimi giorni, sulla sua seguitissima pagina Facebook ufficiale, Simona Atzori ha avuto modo di condividere con le migliaia di iscritti un ricordo che le sta molto a cuore e che riguarda la sua prima esperienza editoriale. Nel lungo post, corredato da un foto della copertina in cui lei campeggia durante una esibizione, la ballerina milanese ha infatti celebrato i primi sei anni all’uscita di “Cosa ti manca per essere felice?”, il libro edito edito per i tipi di Mondadori e che è stato anche in vetta alle classifiche di vendita: “Sei anni fa nascevi tu… chi l’avrebbe detto che saresti stato al mio fianco per tutto questo tempo” scrive la Atzori, rivolgendosi al libro (il primo nella sua bibliografia, prima che arrivasse successivamente “Dopo di te”) quasi come se fosse un vecchio amico che non l’ha mai abbandonata. “Hai girato dentro la mia valigia – continua la 43enne- e hai posto la tua domanda a tantissime persone, prima di diventare uno spettacolo, in tutti i sensi”. La chiusura di questo emozionante post è affidata alla personale risposta che l’autrice dà al titolo del libro: “Se mi dovessero chiedere cosa mi manca per essere felice, forse direi che mi saresti mancato tu, se non ci fossi stato”.
PROTAGONISTA DI UN EVENTO A CERIGNOLA
Simona Atzori, in attesa di essere ospite domenica pomeriggio su Rai 1, nel corso della trasmissione condotta da Bebe Vio, ha avuto modo di essere protagonista di recente anche a Cerignola, in provincia di Foggia, per uno spettacolo che si è tenuto nella piazza antistante della Chiesa della Beata Vergine: e, a margine dell’evento che l’ha vista protagonista, affiancando anche sul palco gli allievi dell’Accademia “Scarpette Rosa”, ha cercato di spiegare la sua incredulità di fronte a coloro che, ancora oggi, pensano che nascere senza braccia sia una tragedia. “Per me sono stati fondamentali i miei genitori e l’affetto che hanno sempre avuto verso di me, credendo in quello che ho fatto: il loro è stato un dono straordinario” ha raccontato ai microfoni di News24; inoltre, la ballerina ha dato, dopo la sua esibizione, anche un piccolo saggio delle sue abilità pittoriche, disegnando su di una tela davanti al pubblico. “Molto spesso ci rapportiamo al mondo pensando purtroppo non a ciò che non abbiamo”, ha concluso la Atzori, “ma solo a quello che ci manca, dato che nella nostra società non si parte mai da quelle che sono le nostre risorse”.