In attesa della sua ospitata a Che fuori tempo che fa, il programma condotto ogni lunedì da Fabio Fazio su Rai 1, Dario Franceschini è stato protagonista, grazie anche alla recente pubblicazione del suo ultimo libri, alla Fiera delle parole che si tiene a Padova: e, nel corso del festival letterario che oramai è divenuto un appuntamento ricorrente della scena culturale del centro patavino, il titolare del Ministero per le Attività e i Beni Culturali ha parlato del suo rapporto con la letteratura e del modo in cui riesce a coniugarla con la sua intensa attività politica e istituzionale. “La politica è servizio, la scrittura è libertà” ha esordito Franceschini nel corso di un’intervista rilasciata al Gazzettino, aggiungendo che “la vera fortuna dello scrivere è quella di riuscire a mettersi dentro tante vite”, ovvero la massima libertà possibile che ognuno dovrebbe prendersi. E, a proposito della miriade di storie che popolano le pagine di “Disadorna”, il Ministro ha provato a dare una sua interpretazione del rapporto che esiste tra il suo alter ego che fa anche l’autore e il pubblico: “Mi piacerebbe che al lettore venisse la voglia di scrivere e di raccontare anche se stesso”. (agg. di R. G. Flore)



LA SUA ULTIMA PROVA LETTERARIA

Dario Franceschini sarà ospite stasera a Che fuori tempo che fa. Attualmente Ministro per i Beni e le attività cuturali è anche un fervente scrittore da oltre un decennio ed ha presentato di recente il suo ultimo libro Disadorna e altre storie, edizione La Nave di Teseo. Una microstoria che si basa sulla vita del letterato Paco Tovar, originario di Bogotà ed in crisi creativa, che parte verso il Delta del Po in cerca di ispirazione. Questa sera, martedì 10 settembre 2017m Dario Franceschini sarà fra gli ospiti di Rai 1 a Che fuori tempo che fa, dove interverrà in varie tematiche. Il Ministro non è di certo nuovo alle critiche, ma può contare su un riconoscimento importante in campo letterario, dato che nel 2007 ha vinto il Premier Romani di Chambery, in Francia. La sua propensione verso la letteratura si basa su una forte convinzione che il turismo e la cultura siano strettamente correlati e che il primo non possa esistere senza la seconda. Franceschini rappresenta inoltre uno dei pochi politici che non sfrutta il romanzato per parlare di politica o della propria carriera professionale, ma che scrive per “liberarsi dalla quotidianità, dal peso della giornata”, come ha sottolineato di recente a Panorama d’Italia. Data la sua forte presenza in letteratura, Dario Franceschini è consapevole che in Italia sia un rischio presentare le sue opere, dato che i pregiudizi di certo non mancano. Il Ministro tuttavia afferma di comprenderli e di credere che la prossima rivoluzione in legislatura debba riguardare proprio la promozione della lettura, in modo che venga creata un’apposita legge sul libro, in modo che la filiera dell’editoria venga sostenuta e tutelata.



DARIO FRANCESCHINI, LA VITA DEL POLITICO E SCRITTORE

Politico e scrittore, Dario Franceschini è nato nell’ottobre del 1958 ed è stato confermato come Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo nel recente governo Gentiloni, dopo aver ricevuto la nomina durante il mandato di Matteo Renzi. Dopo una laurea in giurisprudenza, Franceschini ha pubblicato il suo primo libro nel 1985, un trattato sul Partito Popolare ferrarese che richiama le tendenze partigiane del padre Giorgio. Ha ricevuto inoltre la Laurea Honoris Causa nel 2016 dalla John Cabot University per il suo contributo alla democrazia del Paese e del suo apporto all’arte italiana. Appena due anni prima era stato colpito tra l’altro da un infarto mentre si trovava in visita a Palmanova, in Friuli. Nella sua vita privata può contare invece su due matrimoni. Il primo avvenuto nel 1986 lo ha unito a Silvia Bombardi, con cui ha avuto tre figlie da cui ha divorziato nel recente 2011, per poi sposare la consigliera comunale Michela Di Biase.

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