Stasera CasaMika conquista il consenso (quasi) unanime del web. La fanbase del cantante è agguerrita: “Uno show con l’anima, quest’anno ancora più grande”; “Ogni parola, gesto, sorriso, ciascuna nota di questo artista poliedrico grida a tutti noi che le diversità fanno la forza”; “Una pecca ce l’ha: ci si diverte tanto e lo show vola via troppo velocemente. Come il fine-settimana: domani è lunedì”; “Finalmente uno spettacolo degno di questo nome”. Numerosi gli apprezzamenti nei confronti di Rita Pavone, acclamata anche dai più giovani: “Potenza vocale non indifferente”; “Nonostante gli anni che passano, le sue performance sono sempre strepitose”. Restando in tema musicale, ha ottenuto buoni risultati l’omaggio a Lucio Dalla sulle note di Piazza Grande: “Vi ringrazio per averla cantata. La amo da quando ero bambina, insieme a tutte le altre di Dalla”. Ma la vera novità della seconda stagione è Luciana Littizzetto. Buona parte dei commenti è a lei indirizzata: “Il monologo [sul bullismo, N.d.R.] mi ha toccata profondamente, mi sono emozionata tanto”; “Sono morta dalle risate. L’accoppiata Mika-Littizzetto è assolutamente vincente”. [agg. di Rossella Pastore]



UNO SPETTACOLO DEGNO DI UNA SUPERSTAR

Da Wikipedia: «Mika, pseudonimo di Michael Holbrook Penniman Jr., è un cantautore e showman libanese naturalizzato britannico». Definizione riduttiva, per una superstar del suo calibro. La superstar della porta accanto, si direbbe. O della “casa” accanto? Fatto sta che Mika è solito concedersi senza troppe remore alla televisione, specie a quella italiana. Se non altro, questo Stasera CasaMika gli rende giustizia. Suggestivo il suo giro del mondo in 8 minuti; interessanti i ricordi d’infanzia regolarmente rievocati nel corso del programma. Gli intermezzi musicali, poi, conferiscono allo show un’aura inconfondibilmente british. Ci pensa Luciana Littizzetto a stemperare un po’ l’atmosfera (o the atmosphere?) col suo approccio più sguaiatamente italiano. Non sono da meno gli ospiti, ognuno con una precisa valenza all’interno di un grande spettacolo collettivo. Ecco dunque che Rita Pavone rievoca il suo periodo statunitense, o che Scamarcio cucina le orecchiette con le cime di rapa per dimostrare di essere poco campanilista. Performance mediocri, per inciso, specie la seconda. Non va meglio per il collega Luca Argentero, con l’egocentrica marchetta del suo ultimo lavoro televisivo.



Ospite musicale: Elisa. Tutto secondo copione, a parte qualche stonatura di troppo. Per lei un canto della tradizione popolare sarda, che il padrone di casa sfrutta come colonna sonora di una delle sue favole di periferia. Lo spettacolo offerto da Dita von Teese non è propriamente family-friendly. Difficile dire quale sia il senso della sua ospitata, a parte quello di fornire un ghiotto spunto per il prevedibile sketch della Littizzetto. A fine puntata il colpo di scena: Gregory, il nuovo coinquilino di Mika, non è altro che un grande pupazzo dalle fattezze di gnomo. “Ci conosciamo fin dall’infanzia, è con me da sempre”. Una sorta di amico immaginario, pretesto di una riflessione profonda che di etereo ha pen poco. Per ora, comunque, il personaggio non convince; si attendono sviluppi futuri.

Leggi anche

Alessia Pifferi, l'avvocato: "Non pensava di uccidere la bambina"/ "Serve una nuova perizia"