Sgomento e dispiacere anche dal mondo social per la scomparsa dell’attore Ray Lovelock, morto all’età di 67 anni dopo una lunga carriera che lo ha reso celebre nel mondo delle pellicole poliziottesche, prima di approdare alla fiction italiana con titolo celebri del piccolo schermo, fino all’amatissimo Don Matteo su RaiUno. “Ciao Ray Lovelock, ciao grande attore di film polizieschi ’70, ciao grande attore di fiction. Rip”, scrive un utente su Twitter accompagnando il suo messaggio da tante emoticon tristi. “Ci mancherai #RayLoveLock”, le fa eco un’altra utente. “Uomo e artista educato garbato e gentile e per bene ed un volto piacevole per tante persone…Grazie per tutto…ora girerai il tuo film eterno tra gli angeli…”, è il messaggio toccante di una estimatrice di Ray, anche lei colpita dalla triste notizia. In tanti hanno sottolineato la sua bravura ma anche la sua gentilezza, tanto da guadagnarsi l’appellativo di signore della Tv italiana. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



L’ADDIO DEI SUOI COMPAESANI

La morte di Ray Lovelock non ha toccato solo il mondo del cinema e della fiction italiana ma anche i suoi compaesani trevani. Perché l’attore, ormai da un ventennio, si era perfettamente inserito nel borgo umbro dopo averlo conosciuto grazie all’amico regista Gianfranco Albano. Dopo gli anni vissuti a Roma, Ray aveva deciso di vivere in modo più tranquillo, sulle colline umbre a poca distanza dal centro abitato di Trevi, inizialmente con la moglie Goia e poi anche con la figlia Francesca e la sua famiglia. Chi lo ha conosciuto definisce Ray Lovelock un uomo molto riservato ma che piano piano si era fatto conoscere da tutti a Trevi, e proprio con gli abitanti era solito scambiare opinioni e battute, soprattutto sul mondo del calcio, a lui molto caro. Una persona perbene, cordiale ma sempre elegante, solare e che soprattutto non aveva nascosto la sua malattia, vivendola con serenità e dignità fino all’ultimo, come riferito dai suoi stessi compaesani acquisiti. Prima di congedarsi, aveva deciso di rendere un dono alla città, come riporta oggi, nel giorno della sua morte, La Nazione: una raccolta fondi per una scuola del posto con la nazionale ItalianAttori di cui per molti anni fu protagonista attivo. “Sapeva che non avrebbe avuto molto tempo. Ci mancherà davvero tanto…”, raccontano ancora i trevani che ora si preparano ai suoi funerali, che si celebreranno domani nel primo pomeriggio proprio nella cittadina che lo ha accolto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ADDIO ALL’ATTORE ‘CARATTERISTA’ DELLA TV ITALIANA

Ray Lovelock è il classico attore di cui magari pochi conoscono il nome ma tutti appena vedono la foto dicono, “ah, è lui!”. Con questo senso di spaiamento, questa mattina il cinema e la tv italiana piangono nella notizia della sua morte, a 67 anni e dopo una lunga battaglia contro il tumore. Un caratterista tra i più famosi della tv italiana, apparso in mille fiction in questi ultimi anni, ma protagonista anche del cinema poliziesco degli anni ’70. Insomma, un artista poliedrico che lascia il mondo dello spettacolo alla soglia di 70 anni per una brutta malattia tumorale: esordio giovanissimo in Banditi a Milano di Carlo Lizzani, film cult degli anni in cui il poliziesco era il must del cinema italiano, e poi tantissimi ruoli da Cassandra Crossing a Uomini si nasce poliziotti si muore, fino all’approdo sul piccolo schermo con La Piovra 5, Caterina e le sue figlie, Don Matteo, Incantesimo, Commesse e tantissimi altri titoli di fiction nostrane. Raymond Lovelock era un vero professionista, il classico amato da tutti i registi e produttori: mai una parola fuoripista, nessun capriccio da “star” e un’ottima competenza di recitazione. Se ne è andato purtroppo dopo la lunga malattia che ne aveva limitato i ruoli negli ultimi anni.



IL SALUTO DI GIULIO BASE

«Aveva un tumore che ha combattuto coraggiosamente ma negli ultimi due mesi le sue condizioni si erano aggravate», spiega il fratello di Ray Lovelock, Andrea, dopo la morte improvvisa dell’attore e cantante italiano (ma con nomi straniero perché il padre era inglese). Lascia la moglie Gioia e la figlia Francesca Romana, oltre al nipotino Thomas e i fratelli Michael e appunto Andrea. Era nato a Roma ed è morto a Trevi dove domani alle ore 14.30 si terranno i funerali nel Duomo cittadino: attore amato dai molti fan, non un protagonista assoluto ma un onesto e perfetto comprimario, il caratterista per eccellenza. In pochissimi sanno forse che Ray era stato anche un onesto e bravo cantante nella band storica dell’amico Tomas Milian (il mitico Er Monnezza, sì proprio lui!) dove aveva composto alcune canzoni anche per le colonne sonore dei film «Il delitto del diavolo (Le regine)» e Uomini si nasce poliziotti si muore, dove era anche attore. Tra i tanti messaggi dei colleghi che giungono in queste ore di lutto, ne scegliamo uno su tutti del regista, attore e produttore Giulio Base: «Ciao Ray, ciao.  Non ne fanno più attori umili e dolci come te. Ci mancherai.#RayLovelock. RIP».

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