Il film diretto da Bruce Beresford, e ispirato a fatti realmente accaduti, non ha convinto la critica, quando uscì nella sale cinematografiche. “Bruce Beresford, scrittore e regista, ispirandosi ad avvenimenti reali, ha piuttosto voluto fare ‘Il ponte sul fiume Kwai’ al femminile. (..) Tra un coretto e l’altro le prigioniere, falcidiate da molte perdite, arrivano alla sospirata liberazione nell’estate del ’45. Ma l’itinerario narrativo, dopo una partenza accettabile con scene di guerra realizzate professionalmente, risulta convenzionale”, ha scritto Alessandra Levantesi su La Stampa. Dello stesso parere Fabio Bo sul Messaggero: “Paradise Roads non commuove mai, nemmeno nelle scene più atrocemente schindleriane. Semmai irrita nell’insinuare (e nemmeno con tatto) una predestinata superiorità dell’occidente e di Glenn Close, la ragazza del coro più indistruttibile. C’era da aspettarselo da un regista come Bruce Beresford, ultimamente molto ben disposto a cacciarsi in film magniloquenti e irrisolti”. Il trailer, clicca qui per vederlo, presenta il cast tutto al femminile della pellicola del 1997. Ricordiamo che il film andrà in onda su Rai Movie a partire delle 21.10 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
CURIOSITÀ
Una pellicola di genere drammatica che è stata affidata alla regia di Bruce Beresford che ha anche scritto il soggetto con David Giles. La sceneggiatura è stata estesa da Martin Meader e Betty Jeffrey mentre la produzione è stata firmata da Greg Cote e Sue Milliken, la direzione della fotografia è stata curata da Peter James ed il montaggio è stato realizzato da Tim Wellburn con le musiche della colonna sonora che sono state composte da Ross Edwards. La pellicola è stata prodotta negli Stati Uniti d’America e in Australia nel 1997 con la durata di 122 minuti circa. Il tema centrale di Paradise Road è l’estrema forza interiore che le donne riescono a tirar fuori nei momenti più complessi e sofferenti. Anche di fronte alle atrocità del conflitto mondiale le protagoniste di Paradise Road sono state in grado di resistere ai soprusi, cercando al tempo stesso di infondere speranza e solidarietà verso le altre prigioniere. L’intera trama è strutturata sulla base dei racconti di Helen Olijn e Betty Jeffrey, autrici di due differenti romanzi. Ad interpretare Susan è Cate Blanchette, vincitrice di due Premi Oscar e tre Golden Globe. Nel 2017 l’attrice statunitense ha preso parte al cast di due film hollywoodiani, ovvero Song to song e Thor: Ragnarok.
NEL CAST GLENN CLOSE E CATE BLANCHETT
Il film Paradise Road va in onda su Rai Movie oggi, domenica 12 novembre 2017, alle ore 21.10. Una pellicola drammatica che è stata diretta da Bruce Beresford nel 1997 e annovera nel suo cast attori come Glenn Close, Cate Blanchett, Frances McDormand, Pauline Collins e Julianna Margulies. La trama è incentrata attorno alle vicende vissute da un gruppo di giovani donne di diverse nazionalità che nel corso della seconda guerra mondiale vennero tenute prigioniere per diverso tempo dall’esercito giapponese. Glenn Close, che in Paradise Road interpreta Adrienne Pargiter, è una famosissima attrice americana vincitrice di diversi Golden Globe ed Emmy Awards. Tra le sue interpretazioni più celebri ricordiamo le apparizioni in film come Attrazione fatale, La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera e The Lion in Winter – Nel regno del crimine. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
PARADISE ROAD, LA TRAMA DEL FILM
Come già preannunciato, la trama del film è ambientata durante al seconda guerra mondiale. La pellicola esordisce descrivendo una serata danzante tenuta da un gruppo di occidentali nell’area di Singapore colonizzata dalla Gran Bretagna. Il party al Cricket Club viene però bruscamente interrotto da una fragorosa esplosione. Il Giappone ha invaso la città. Per tentare di trarre in salvo più persone possibili, le donne e i bambini vengono fatti salire a bordo di un’imbarcazione che possa trasportarli altrove. Poco dopo, però, la nave viene intercettata dalla flotta giapponese che non esita a bombardarla. I passeggeri della nave sono cosi costretti a gettarsi in mare nella speranza di salvarsi. Le tre protagoniste (Adrienne, Rosemary e Susan) riescono a sopravvivere ed a nuotare sino ad approdare sulla riva dell’isola di Sumatra. Poco dopo l’ufficiale Tanaka, membro dell’esercito giapponese, le intercetta. Le donne vengono così condotte in una sorta di campo di prigionia allestito sull’isola dove ritrovano parte dei passeggeri della nave. La maggior parte degli ospiti del campo sono principalmente donne, tutte appartenenti a nazionalità differenti l’una dall’altra. Giorno dopo giorno la sopravvivenza nel campo diventa sempre più complessa. Le donne sono costrette ad obbedire ai giapponesi ed a svolgere lavori molto pesanti. Alcune di loro, debilitate e ammalate, perdono la vita. Dopo ben due anni di prigionia Adrienne e una suora missionaria di nome Daysy, decidono di dar vita ad un coro all’interno del campo, (nonostante il divieto di abbandonarsi a momenti ricreativi) in modo tale da donare forza e speranza alle altre donne costrette alla prigionia.