DALL’11 FEBBRAIO IN TOUR
Tra poche ore va in onda su Rai 1 un nuovo appuntamento con la trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio. Come consuetudine tantissimi ospiti d’eccezione tra cui il celebre cantautore italiano Umberto Tozzi che nella propria incredibile carriera ha ammaliato e fatto innamorare milioni di italiani con pezzi che hanno fatto la storia attraversando anche i confini nostrani per un successo senza precedenti. Tozzi che peraltro è reduce da un bellissimo concerto svolto all’Arena di Verona alla presenza di tantissimi amici e colleghi come Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri per festeggiare i 40 anni dall’uscita del brano Ti amo. Tra l’altro a partire dal prossimo mese di febbraio avrà inizio un bellissimo tour con Umberto Tozzi che sarà di scena in tantissimi storici teatri italiani: si parte l’11 febbraio dal Teatro Reggio di Parma, il 23 al Teatro Ponchielli di Cremona, il 1 marzo al Teatro Politeama di Genova, il 3 al teatro Goldoni di Venezia e così via fino al 23 aprile al teatro Duse di Bologna.
UMBERTO TOZZI, “ORA SONO PIÙ FORTE”
Come tutti ricorderanno, Umberto Tozzi nello scorso mese di settembre ha dovuto rinviare il concerto dell’Arena di Verona ufficialmente per un’appendicite che in realtà si trattava di tutt’altro genere. A rivelarlo è stato lo stesso Tozzi in un’intervista rilasciata a La Stampa in cui ha raccontato: “No, oggi posso dirlo, era molto più grave. Da due giorni sentivo delle fitte al basso ventre. Dolori tra l’ombelico e il pube. Niente di fortissimo, potevo resistere. Il 14 settembre, con mio figlio Gianluca che lavora con me, siamo partiti per Verona ma dopo pochi chilometri il dolore si è fatto insopportabile e una volta arrivati siamo andati dritti al pronto soccorso. I medici mi hanno spedito subito in clinica, ero in codice rosso.. Una serata speciale, con tanti amici, migliaia di spettatori da tutta Italia che avevano già acquistato il biglietto. L’intervento, che se fosse stata appendicite sarebbe durato 40 minuti, fu di cinque ore. Non era una semplice appendicite infiammata ma diverticoli intestinali con un’infezione che si stava trasformando in setticemia. Ci stavo lasciando le penne e non me ne ero accorto”.