La sesta puntata di Che tempo che fa ha inizio con il solito monologo di Fabio Fazio. Altrettanto solito il tema: il mancato confronto Luigi di Maio-Matteo Renzi. Luciana Littizzetto è vestita da Marzullo. Anzi: da Marzulla. Non brilla, stasera. Anastacia fa il suo ingresso in studio sulle note di Caught In The Middle. Chi la dava per spacciata (musicalmente, almeno) è costretto a ricredersi: Ana è ancora la ragazzina di una volta. Cosa significa Caught In The Middle? “Per me vuol dire guardare a un futuro illuminato dalla luce del passato”. Chissà se il riferimento a Safran Foer è voluto. Sorpresona: Umberto Tozzi la raggiunge per un duetto/duello linguistico sulle note di Ti amo. Voto: 6. Altro che Anastacia: Luigi Di Maio è atteso con la stessa convenevole trepidazione che si userebbe per una star internazionale. “Temevo non venisse”. Com’è prevedibile, Fazio. Interessante l’annotazione prestata da Bruno Vespa: “Lei ha qualcosa del giovane Andreotti”. Che i pentastellati siano i nuovi democristiani? Elezioni in Sicilia: “I vostri sono voti di protesta? E il dato dell’astensione?”. Domanda sensata. “Giorni fa, a Roma, ho chiesto a una ragazza siciliana perché non fosse andata a votare. Lei mi ha risposto: ‘Comunque non ve lo faranno cambiare, questo Paese’. La sfiducia nei confronti delle istituzioni è dilagante”. Voto: 7.
Massimo Lopez e Tullio Solenghi si riconfermano imitat(t)ori di prim’ordine. Divertentissimi i loro sketch dal sapore vintage ma mai stantio. “Siete famosi per i vostri show da tutto esaurito. Come fate?”. “Nell’immaginario collettivo, il teatro è una rottura. Ecco perché siamo soliti prendere in giro certe dinamiche un po’ troppo teatrali, per l’appunto. La tv ci ha aiutati in questo senso”. Quanto ad Anna Marchesini, i 2/3 del Trio la ricordano con le sue stesse parole: “Voglio invecchiare in teatro, con voi. Non voglio e non posso dilungarmi; posso solo dire che il pensiero che queste lucine si spegneranno è melanconicissimo”. La loro autotriografia è già un cult. Voto: 8.