Questa sera, lunedì 13 novembre 2017, alle 21.30 su Rai 3 torna Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci. La quarta puntata, che è stata anticipata da uno speciale andato in onda ieri alle 15.30, è dedicata ai paradise papers e agli italiani che fanno affari nell’offshore. Quest’anno la squadra di Report, insieme a New York Times e Univision, è entrata come partner in ICIJ, il consorzio internazionale di giornalisti investigativi che da 20 anni si occupa di inchieste internazionali e nel 2016 ha vinto il premio Pulitzer per l’inchiesta Panama Papers. Un progetto in collaborazione con altre 95 testate che hanno esaminato 13,4 milioni di file ottenuti tramite una fonte anonima dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung. Documenti legati a due studi legali, Appleby e Asiaciti, oltre a 19 registri di Paesi col fisco leggero. Report è ora in grado di rivelare i nomi degli italiani finiti nei documenti e come lavora Appleby. Ci sarà poi un’inchiesta su Scientology, una delle organizzazioni più controverse del nostro secolo. Due giornalisti ne hanno penetrato le maglie con una telecamera nascosta.



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La puntata speciale di Report di domenica 12 novembre, che ha solo dato un “assaggio” di ciò che vedremo stasera, è stata molto commentata sui social. “E non c’è niente da capire, se non che la libertà, spesso, è a carissimo prezzo. Chi la sceglie merita solo stima. E incondizionato rispetto. Grazie #Report”, ha scritto un utente ringranando il programma per i suoi servizi. “Vabbè, ma se tutta l’Inghilterra diventa un paradiso fiscale, rendiamo il mondo un paradiso fiscale, facciamo prima”, “L’agenzia delle entrate che paga l’affitto e non riceverà le tasse sull’affitto pagato è il TOP” e “Le comunicazioni della nostra Difesa e del nostro Interno sono in capo ad una società anonima ai Caraibi con un dollaro di capitale sociale. That’s Italy”, ha non scritto altri utenti commentando le notizie rivelate durante la puntata. La puntata speciale di Report termina è stata dedicata a Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa a Malta che stava lavorando su intrecci politici-mafiosi-finanziari. Prima che morisse, Report l’aveva contattata per un’inchiesta sui segreti di Malta. Suo figlio Matthew è membro del consorzio internazionale di giornalisti investigativi: “Mia madre lavorava con zero risorse… eppure, se non fosse stata uccisa, avrebbe indagato su una storia che comincia in Azerbaijan e finisce con un gasdotto da 40 miliardi di dollari in Europa”, ha scritto il figlio della giornalista alla redazione di Report poche ore dopo averla sepolta.

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