Su Rai 3 va in onda in prima visione il film “Iqbal – Bambini senza paura”, realizzato con il patrocinio dell’Unicef. Il film d’animazione “è una storia vera quella del bimbo pakistano divenuto simbolo di questa lotta. Un tema delicato, raccontato a misura di bambino”, ha scritto Maurizio Acerbi su Il Giornale. Uno dei produttore, Franco Serra, ha spiegato la decisione di avventurarsi in questo progetto: “Molte storie per bambini raccontano di piccoli eroi che salvano il mondo, la galassia, gli arcobaleni, i fiorellini. Abbiamo sentito che la storia di un ragazzino che ha messo in scacco il sistema crudele dello sfruttamento del lavoro minorile meritava di essere raccontata”, ha detto a Io Donna. Il lungometraggio, clicca qui per vedere il trailer, è stato realizzato con una tecnica mista di animazione 3D su scenografie disegnate. Ricordiamo che il film andrà in onda su Rai 3 a partire delle 21.15 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
CURIOSITÀ
Una pellicola d’animazione che è stata affidata alla regia di Michel Fuzellier e Babak Payami che si sono occupati anche della sceneggiatura mentre la produzione è stata firmata da Franco Serra e Fulvia Derra. Le case di produzione che hanno fatto parte del progetto sono Gertie, 2d3D Animations e Montparnasse Productions, la distribuzione della pellicola è stata gestita almeno in Italia dalla Academy Two e le musiche della colonna sonora sono state scritte da Patrizio Fariselli. La scenografia del film d’animazione è stata curata da Guido Cesana e dallo stesso regista che ha diretto anche la storyboard, l’art direction e il charatcter design con Chiara Molinari. La pellicola è stata prodotta da una collaborazione tra Italia e Francia nel 2015 con la durata di 85 minuti circa. Iqbal Masih è un vero simbolo dello sfruttamento del lavoro infantile, pratica molto comune in molte nazioni in via di sviluppo come il Pakistan. Iqbal nasce nel 1983 in Pakistan e fin da 4 anni lavora in una fornace. All’età di 5 anni viene venduto dal padre ad un fabbricante di tappeti, che potrà trattarlo come un vero e proprio schiavo e una sua proprietà. Solo 4 anni dopo, nel 1992, Iqbal riesce a fuggire dalla fabbrica di tappeti. Dal 1993, a soli 10 anni, Iqbal diventa un simbolo del lavoro e dello sfruttamento infantile, e comincia a partecipare a campagne di sensibilizzazione in tutto il mondo. Nel 1995, a soli 12 anni, Iqbal fu ucciso in Pakistan in una sparatoria dalle dinamiche poco chiare. La sua storia è stata immortalata nel romanzo per ragazzi Storia di Iqbal, di Francesco d’Adamo, da cui sono stati tratti un film per la tv e questo lungometraggio animato. Iqbal – Bambini senza paura è stato presentato a numerosi concorsi e festival cinematografici per ragazzi, ottenendo numerosi riconoscimenti, Uno dei pregi riconosciuti del film è quello di affrontare un tema importante come il lavoro minorile mantenendo un tono leggero e adatto ai più piccoli, pur senza falsificazioni o eccessive semplificazioni dell’atroce realtà.
MICHEL FUZELLIER E BABAK PAYAMI ALLA REGIA
Il film d’animazione Iqbal – Bambini senza paura va in onda su Rai 3 oggi, venerdì 17 novembre 2017, alle ore 21.15. Una pellicola d’animazione del 2015 che è stata scritta e diretta dallo scrittore di libri per ragazzi Michel Fuzellier e da Babak Payami (Il voto è segreto, Manhattan undying, Silenzio tra due pensieri). Il film è liberamente ispirato al romanzo per ragazzi Storia di Iqbal, di Francesco d’Adamo, da cui è stato tratto anche un film per la tv. Il film narra la vita di Iqbal Masih, operaio e sindacalista pakistano simbolo della lotta contro il lavoro minorile e infantile. Ma vediamo insieme la trama del film nel dettaglio.
IQBAL – BAMBINI SENZA PAURA, LA TRAMA DEL FILM
Iqbal è un ragazzino di 10 anni che vive con la madre e il fratello. Un giorno Iqbal va al mercato con l’intenzione di vendere una capra per acquistare le medicine per curare il fratello malato. Qui incontra un uomo che gli propone invece di iniziare a lavorare nella sua fabbrica di tappeti, in modo da avere i soldi per le cure. Quando Iqbal chiede però quanto tempo dovrà lavorare per potersi guadagnare le medicine, l’uomo evita di rispondere. Le doti di tessitore di Iqbal non tardano a mostrarsi, per cui il bambino viene rinchiuso in un capannone freddo e sporco a preparare un preziosissimo Bangapur Azzurro, un tappeto di grande valore. Insieme a lui ci sono molti altri bambini, tutti di età e origine diverse ma finiti lì a causa della loro povertà. Tutti si sono lasciati convincere dal bisogno di soldi ad accettare, di fatto, di diventare degli schiavi in cambio di una paga misera o, nel caso di Iqbal, di una promessa. Ad Iqbal non resta altro da fare che cominciare a lavorare al suo tappeto, ma ben presto fra i ragazzi prigionieri, di fatto, della fabbrica, comincia a nascere un sentimento comune. Ben presto Iqbal si rende conto che la sua condizione non cambierà in fretta, nonostante riceva continue promesse, e che il suo debito per le cure del fratello non verrà saldato molto in fretta. Il ragazzino però non si rassegna alla sua sorte di schiavo a tempo indeterminato e con i compagni di sventura comincia ad elaborare un piano per ottenere nuovamente la libertà.