IMITATO NEL 2013 A TALE E QUALE DA GABRIELE CIRILLI, IL VIDEO

Sta per aver inizio la 60esima edizione dello Zecchino d’Oro. Un programma che ha saputo attraversare tutte le varie epoche dell’Italia del dopo Guerra, riuscendo sempre ad essere specchio fedele della società. Una edizione che vedrà il ritorno di alcuni volti storici della trasmissione come nel caso di Valter Brugiolo che ne è diventato una sorta di icona. Infatti, Brugiolo nel 2013 è stato oggetto della divertente imitazione di Gabriele Cirilli che per la sua Mission Impossibile si trasformò a suo modo in Valter Brugiolo per cantare il celebre brano con cui prese parte allo Zecchino D’oro, Popoff. Una esibizione, quella di Cirilli, molto intensa anche grazie all’ottimo lavoro del trucco e parrucco del programma e ad una caratteristica atmosfera in bianco nero che ha certamente fatto fare un salto indietro nel tempo a quanti da bambini hanno visto in diretta l’esibizione del vero Valter Brugiolo. Clicca qui per rivedere il video.



VALTER BRUGIOLO TORNA CON “POPOFF” ALL’ANTONIANO

Tra gli ospiti speciali di quella che quest’anno sarà la sessantesima edizione dello Zecchino d’Oro, il Festival internazionale della canzone dedicato ai bambini e che annualmente si tiene presso l’Antoniano di Bologna, ci sarà anche Valter Brugiolo: infatti, per l’appuntamento di quest’anno, in concomitanza con un anniversario così importante, la Rai ha scelto di dedicare quattro diverse puntate, a partire da sabato 18 novembre, e nel corso delle quali verranno ascoltate le 12 canzoni in gara ma ci sarà spazio anche per l’amarcord, ripercorrendo la storia di un format che è divenuto celebre grazie ai compianti Cino Tortorella e Mariele Ventre, storica direttrice del Coro dell’Antoniano, e invitando alcuni dei bambini (oggi divenuti adulti) rimasti nella memoria collettiva degli spettatori. Tra questi ci sarà anche il 57enne Valter Brugiolo che, nel 1967, partecipò e vinse con il brano “Popoff”, ben presto diventato un vero tormentone che ancora oggi molti bambini cantano.



LA PARTECIPAZIONE ALLO “ZECCHINO” E LA NOTORIETA’

Insomma, per Valter Brugiolo si tratterà di un ritorno (anche se già nel 2008, reinterpretando il brano che lo ha reso celebre, e nel 2014 assieme alla consorte era stato protagonista di due brevi ospitate presso l’Antoniano) sul palco dove, quasi cinquant’anni fa, si era esibito in un brano che oramai fa parte non solo della storia dello Zecchino d’Oro ma anche della stessa storia della televisione italiana. Infatti, il bambino col caschetto biondo e il viso un po’ imbronciato che, nelle immagini in bianco e nero dell’epoca, cantava “Ma Popoff del cosacco che cos’ha, / ha il colbacco e gli stivali, ma non possono bastar” da allora è divenuto un personaggio molto popolare, tanto da essere ingaggiato per diverse pubblicità di Carosello e partecipare anche ad alcuni “musicarelli” (ovvero dei film in cui era protagonista un musicista di grido e che tra una scena e l’altra promuoveva anche alcuni brani dei suoi album) costruiti attorno a cantanti del calibro di Albano e Little Tony. E lo stesso Brugiolo, a proposito di quell’esperienza allo Zecchino d’Oro ha di recente avuto modo di dire che “mi ha marchiato piacevolmente come un tatuaggio per tutta la vita”.



IL SUO RICORDO DI MARIELE VENTRE

Sempre a proposito dell’esperienza vissuta in quel lontano 1967, Valter Brugiolo ha avuto modo negli ultimi tempi di rievocare anche la figura dell’indimenticabile Mariele Ventre, non solamente nota per essere stata la direttrice del Coro dell’Antoniano, ma anche un punto di riferimento fisso per tutti i bambini che hanno partecipato nel corso degli anni allo Zecchino d’Oro. Il 57enne originario di San Venanzio di Galliera (Bologna) non solo ha ricordato come, in quei giorni, avesse rischiato di non partecipare alla rassegna canora, dato che riottoso a imparare il testo della canzone (tanto che Padre Berardo Rossi, uno dei fondatori dell’Antoniano, scomparso nel 2013, aveva suggerito una possibile sostituzione del piccolo cantante) ma anche il fatto che, in passato, ha aperto una scuola elementare dedicandola proprio alla Ventre: “Se devo pensare a una grande educatrice, allora posso dire che Mariele lo è stata: lei era molto severa, ma anche molto dolce” ha ricordato Brugiolo in un’intervista, ricordando come la donna lo avvicinava a lei al suo pianoforte e provavano assieme la canzone.