L’INTERVISTA
Vincent “Basettoni” Cassel entra in studio. “Grazie per aver accettato quest’intervista in italiano”. Vincent non se la cava male: onore a prof Bellucci. Subito racconta la sua vita da “Parioca”, mezzo parigino, mezzo carioca: “Rio è il mio luogo del cuore. Non che Parigi non mi piaccia, ma il calore del Brasile è impareggiabile”. Effetti del clima equatoriale, si direbbe. Con l’aiuto di Fazio, l’attore ripercorre la sua lunga carriera. Cassel è figlio d’arte, ma fu Mathieu Kassovitz a iniziarlo all’arte del cinema. “La prima volta che vidi L’odio in italiano rimasi un po’ stranito. Davvero guardate solo film doppiati?”. Eh sì, Vincent. “Vi perdete tanto, dell’interpretazione degli attori”. Fazio gli dà ragione. Comunque: “Che film stai girando? Wolverine, si direbbe dalla faccia…”. In effetti, Cassel sfoggia un paio di basette quasi licantropesche. Non solo: di recente Cassel ha anche reinterpretato Lupo (Alberto). La sua versione di Parole parole, comunque, non convince. [agg. di Rossella Pastore]
CASSEL A CHE TEMPO CHE FA
Vincent Cassel, che sarà ospite a Che tempo che fa, è ritornato sul grande schermo grazie al film The Movie of my Life, presentato durante la recente Festa del Cinema di Roma giunta alla sua 12esima edizione. Nella pellicola, il celebre attore si trova al fianco di Johnny Massato e Bruna Linzmeyer, con la regia di Selton Mello, e una trama ispirata al libro omonimo dello scrittore Antonio Skarmeta. Un grande anno quindi per l’artista francese, di recente ritornato nelle sale cinematografiche grazie al film biografico Gauguin, in cui riveste i panni del grande pittore francese sotto la guida del regista Edouard Deluc. Questa sera Vincent Cassel sarà invece ospite di Che tempo che fa su Rai 1 per parlare dei suoi ultimi lavori. In un’intervista al giornale tedesco Spiegel, l’attore ha sottolineato di aver imparato a dormire sulle amache e a dipingere pur di calarsi nella parte. Un film impegnativo che lo ha confermato agli occhi della critica come uno degli artisti più in vista del cinema francese, anche se dal suo punto di vista la popolarità che ha conquistato è molto lontana dall’umiltà con cui valuta il proprio lavoro. Cassel ha infatti ribadito di non essere sicuro che il suo lavoro di attore lo renda a tutti gli effetti un artista, forse più che altro un intrattenitore.
VINCENT CASSEL, LA FILMOGRAFIA
Alle spalle ha una filmografia di tutto rispetto, diviso fra cinema e televisione, doppiaggio e produzioni. Il principale intento di Vincent Cassel rimane di spaziare fra diversi generi, motivo che lo ha spinto a entrare a far parte di cast per film come Ocean 12, Black Swan e Il padre del mio migliore amico. Ruoli che reputa necessari per la sua carriera e ovviamente per ottenere un certo tipo di entrata, come ha sottolineato al giornale Spiegel. Secondo l’attore, dedicarsi solo a film sofisticati dal punto di vista artistico implica anche non ottenere soldi al botteghino e di conseguenza non rientrare fra le scelte dei produttori, rischiando così di finire nella nebbia nel giro di poco tempo. Anche per questo mette tutto il suo impegno in ogni ruolo che gli viene affidato, come dimostra la parte che ha affrontato nel biopic su Gauguin. Cassel ha infatti rischiato di avere un esaurimento nervoso, dato che i momenti di relax sono stati davvero pochi e ha perso oltre sei kg, riuscendo tuttavia a ritrovare la propria forma fisica.
GLI ESORDI
Nato a Parigi nel 1966, Vincent Cassel è il nome d’arte dell’attore e produttore Vincent Crochon, un vero figlio dello spettacolo. Il padre è infatti l’attore Jean-Pierre Cassel e la madre la giornalista Sabine Litique. Anche se è nato nel quartiere di Montmartre ha seguito la madre fino a New York per via della sua relazione con il migliore amico del marito e il suo conseguente divorzio. Cassel inizia a seguire le orme della genitrice, impegnata fra lavori di vario tipo prima di confermarsi icona del giornalismo gastronomico. I viaggi in tutto il mondo permettono infatti al futuro attore di imparare l’inglese e di studiare canto, grazie all’iscrizione alla scuola di recitazione a Parigi e New York. Compare per la prima volta nel film di Philippe de Broca, dal titolo Les cles du Paradis nel 1991, unendo poi le forze con Mathieu Kassovitz, con cui girerà i seguenti Metisse, L’odio e I fiumi di porpora, che lo porteranno fino al successo. In contemporanea gira il film L’appartamento, che sarà decisivo anche per la sua vita personale, dato che sul set incontrerà Monica Bellucci, che sposerà alcuni anni più tardi.