Con la sua denuncia pubblica, Asia Argento ha contribuito ad aprire un vaso di Pandora altrimenti rimasto custodito ancora per tanto tempo e che ruota attorno al caso molestie nel mondo del cinema. Le sue rivelazioni choc, giunte a distanza di 20 anni, hanno contribuito a riaccendere le coscienze su una tematica molto delicata ed allo stesso tempo hanno dato la forza a tante donne e uomini di denunciare le molestie subite da parte di personaggi potenti, a partire dal produttore americano Harvey Weinstein, accusato prima dalla Argento e poi da una lunga lista di attrici di stupri e molestie sessuali di vario genere. “Le coscienze si stanno svegliando”, ha commentato Asia, intervistata dal The Guardian. “Ogni volta che uno di questi maiali cade, è un distintivo d’onore”, ha aggiunto. Eppure, suo malgrado, l’attrice è conscia di come questo risveglio nel suo Paese stia avvenendo in modo lento e controverso. È lo stesso quotidiano britannico a sottolineare come i media nostrani abbiano trattato – almeno inizialmente – le dichiarazioni clamorose di Asia Argento in modo scettico e con una punta di disprezzo. Una situazione alquanto discutibile, secondo il The Guardian, di fatto mai avvenuta in altri Paesi e che coinvolgerebbe anche la vita politica. L’esempio più calzante è rappresentato da Silvio Berlusconi, citato dallo stesso quotidiano come “l’81enne ex premier noto per essersi goduto feste sessuali con giovani donne mentre era in carica e che fa regolarmente commenti sessisti”. Oggi, Berlusconi sta progettando il suo ritorno in politica e continua ad essere applaudito e sostenuto da un’ampia folla adorante.



L’ISOLAMENTO IN ITALIA: “SONO UNA MADRE. SONO UNA FIGLIA. IO SONO UNA DONNA”

Gli italiani “proprio non capiscono”. È il commento di Asia Argento al The Guardian, che ha raggiunto l’attrice nel suo appartamento alla periferia di Roma, lo stesso dal quale era scappata per settimane dopo l’ondata di critiche e polemiche che si erano scatenate contro di lei. Il problema, secondo la figlia del re del cinema horror, è alla base: “Siamo stati così lobotomizzati dall’oggettivazione delle donne che noi, come donne, non sappiamo nemmeno se siamo state molestate e trattate nel modo sbagliato”, dice. Non è un caso se dopo le denunce pubbliche contro Weinstein da parte di Asia era intervenuto anche Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero, asserendo che ciò che diceva di aver subito l’attrice non poteva essere considerato un abuso. A sua detta, quell’incontro fu il prezzo pagato dalla Argento per diventare una “grande attrice”, mentre chi ha detto di no è diventata una cassiera o una commessa. Ad essere stato fortemente criticato da parte di Asia, è proprio quell’atteggiamento arcaico tipico italiano, motivo per il quale, con estremo dolore, ha deciso di lasciare il Paese la prossima estate. La figlia di Dario Argento ha quindi ripercorso l’inizio della sua oggettivazione nel mondo del cinema con il film B. Monkey – Una donna da salvare, prodotto dalla Miramax e che ha segnato l’incontro con Weinstein: “Il film richiedeva di essere nudi e fare scene di sesso. Ho compiuto 21 anni. Ho dovuto ricercare la mia femminilità per quel film. Non ero una che indossava tacchi alti, non era il mio genere”, ha raccontato. Dopo quel film le furono offerti essenzialmente ruoli come prostituta o donna con problemi mentali che lei accettò in un primo momento, sebbene non provasse piacere a farli. Poi, la scoperta di non voler più recitare. “Ho capito che il mio falso sé non poteva vivere più con il mio vero sé e che questo personaggio che ho aiutato a creare era difficile adattare al mio vero essere, tanto che ho vissuto in grande isolamento in Italia”, ha rivelato. Nel nostro Paese, infatti, ha raccontato di non avere avuto molti amici in ambito cinematografico proprio perché non sarebbero mai riusciti a vederla per ciò che è. Ed infatti, ancora oggi torna alla mente quella vecchia scena in cui interpretava una prostituta nella quale un cane le lecca il viso. Quella immagine, dice Asia, viene usata “per denigrarmi, per dire che sono una put…”. “Beh, non sono una putt…. Sono una madre. Sono una figlia. Io sono una donna”.



IL SENTORE DEL CAMBIAMENTO

Ora però Asia Argento non si sente al sicuro, soprattutto dopo il lungo articolo del New Yorker secondo il quale Harvey Weinstein nell’autunno dello scorso anno assoldò diversi investigatori privati, tra cui ex agenti del Mossad, per raccogliere informazioni su attrici e giornalisti intenti a diffondere accuse di molestie nei suoi confronti. “Come posso vivere con questa verità?”, si domanda oggi. Poi ammette che tutto ciò che ha fatto è stato parlare con la sia coscienza. Ora, grazie alle testimonianze di altre donne, la Argento spera che l’Italia possa risvegliarsi dal torpore. “In Francia, la gente mi ha fermato per strada e mi ha ringraziato. In Italia mi guardano male”, ha raccontato l’attrice. A rendere orgogliosa la Argento è stata la decisione di 10 giovani attrici di denunciare pubblicamente (ma al momento solo verbalmente) il regista Fausto Brizzi, a causa della sua condotta sessuale poco consona. “Saranno rivelati altri maiali”, ha però annunciato Asia. Qualcosa sta cambiando, finalmente. È questo il sentore dell’attrice che spera ora che le donne possano lavorare e vivere senza temere gli uomini. “Sono sicura che gli uomini ora hanno molta paura di noi, e prima di fare qualsiasi cosa ci penseranno 10 volte”, ha concluso.

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