Rodolfo Spagone, uno dei protagonisti del docu-film “Al di qua”, è morto questa notte all’età di 60 anni. Ad annunciarlo Corrado Franco, che con questa pellicola ha raccontato la storia di quaranta persone senza fissa dimora, tra cui appunto Rodolfo. “Sono molto molto triste e molto scosso. Volevo molto bene a Rodolfo e sono certo che lui ne voleva a me. Era una persona buonissima e dolcissima”, ha raccontato il regista, Globo d’oro e Nastro d’argento 2001 con il film “L’ultima questione”, oltre che insegnante al Dams dal 1996 al 2000. In “Al di qua” ha zoomato anche sul volto di Rodolfo, che sognava di avere una casa e un lavoro, di “essere sistemato”. Invece è successo quello che è accaduto nel film: è salito davvero in Cielo. Il film termina infatti con l’ascensione di Rodolfo, un’immagine che rappresenta quel senso di liberazione da un “al di qua” che ha tinte troppo dure e fosche, ricche di egoismo e menefreghismo. Nel comunicato ha rievocato un aneddoto: “Quando Rodolfo vide ‘Al di qua’ per la prima volta pianse tutto il tempo”.
MORTO RODOLFO SPAGONE: L’APPELLO ALLA CLASSE POLITICA
Rodolfo Spagone era un senzatetto: non aveva una casa, né un lavoro. Conduceva una vita di stenti, dormiva per strada. Ed è morto questa notte di polmonite. Lo ha raccontato chi ha realizzato il film di cui è stato protagonista il 60enne, con il quale ha voluto raccontare ciò che vivono quelle persone che si trovano in condizioni di povertà assoluta. E in Italia sono 4,8 milioni, mentre negli Stati Uniti sono 40 milioni. “C’è un unico modo per ricordarlo. Che le autorità, i politici si occupino finalmente dei poveri del mondo, abbandonati a se stessi”, ammonisce Corrado Franco. Ora è a Los Angeles per la campagna Oscar di “Al di qua”. A Skid Row ha trovato un intero quartiere di migliaia di homeless abbandonati a se stessi, nelle tendopoli. “È un terribile girone infernale dantesco. Tutto questo deve finire. Negli Stati Uniti come in Italia. Sono tutti nostri fratelli. Dovremmo essere tutti fratelli. Un reddito, una casa e un lavoro per tutti. E meno disuguaglianze”, ha aggiunto il regista.