Remo Girone parla a se stesso nello specchio dello studio del Sabato Italiano. L’attore parla del tumore che lo colpì 26 anni e che, nonostante tutto, gli ha donato una seconda vita. “Eccomi qua, il tempo passa però, ti hanno regalato 26 anni di vita da quando hai avuto il tumore. Le cose vanno bene, lavori, hai una donna che ti vuole bene e a cui vuoi bene, che è sempre presente e sulla quale puoi sempre contare. Se stai qui, però, lo devi ai medici che ti hanno operato 26 anni fa mentre facevi La Piovra. Ai medici devi qualcosa, a quei medici che fanno la ricerca e che ti hanno salvato la vita per cui questa (la coccarda, simbolo della ricerca contro il cancro ndr) la porti tutto il giorno per chiedere alle persone di donare al 45510 perché ci sono 5mila medici che stanno lavorando per migliorare la tua vita e quella degli altri”, afferma emozionato l’attore che poi confessa di essere appena tornato da Hollywood dove ha appena girato un film con Ben Affleck (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
L’IMPEGNO SOCIALE
Ci sarà anche Remo Girone tra gli ospiti della puntata di Sabato italiano in onda su Rai 1. L’attore è reduce dal Festa del cinema di Roma, dove ha partecipato al dibattito su un cortometraggio incentrato sulle fake news e il lavoro delle Ong, in particolare di Amref. L’attore è molto impegnato nel sociale e sempre nel corso dell’evento nella capitale ha partecipato all’evento organizzato da Doppia difesa, la fondazione di Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker impegnata contro le violenze sulle donne. A Roma è stato proiettato il cortometraggio “Uccisa in attesa di giudizio”, diretto da Andrea Costantini e con protagonisti Ambra Angiolini e Alessio Boni. Girone è tra gli amici della fondazione, insieme a tanti altri colleghi. Inoltre, è tra gli “ambasciatori” dell’Airc, e questa settimana, anche in televisione, sono in corso i “giorni della ricerca”, in cui è possibile sostenere l’associazione che si occupa della ricerca sul cancro e far conoscere i progressi raggiunti in questa importante battaglia. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
LA PRESENZA ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA
Ci sarà anche Remo Girone tra gli ospiti di Eleonora Daniele a Sabato Italiano, il programma in onda su Rai 1 ogni sabato pomeriggio. L’attore rappresenta senz’altro un pezzo di storia del cinema italiano e anche della televisione, considerando negli anni Ottanta quanto è stato amato il suo ruolo del faccendiere legato alla mafia Tano Cariddi nella saga de “La Piovra”. Ma c’è anche ampio spazio per progetti contemporanei nella carriera di Remo Girone, che proprio in questi giorni è protagonista alla Festa del Cinema di Roma con il corto “David Troll”, dedicato alle bufale su migranti e ONG. L’attore Paolo Briguglia interpreta il ruolo del giovane diffusore di fake news della pellicola, figlio di Remo Girone del film, un progetto dedicato ad un argomento più che mai attuale, al quale Remo Girone ha voluto partecipare proprio per sensibilizzare riguardo come, soprattutto attraverso la finestra sempre aperta dei sociale, siamo tutti soggetti all’esposizione alle “bufale” più disparate.
REMO GIRONE, LA CENSURA AI TEMPI DE “LA PIOVRA”
“Oggi è un bel lunedì, il giorno che tutti odiano, perché si torna a lavorare e bisogna essere produttivi con la P maiuscola. Tutti lo odiano, ma poi tutti si danno da fare. Tutti tutti? No. Gli Africani no, gli Africani proprio non vogliono darsi da fare.” Comincia così il corto “David Troll”, con Remo Girone che in un’intervista a Vanity Fair ha raccontato quello che è il rapporto tra cinema e impegno sociale, vissuto in prima persona ai tempi de “La Piovra”: “All’epoca Ci hanno fatto cambiare qualche nome, trasformare un deputato in ex deputato, se la stagione prima eravamo stati un po’ pesanti, quella dopo andavamo all’estero. Una volta abbiamo girato nel palazzo di Andreotti l’incontro fra un mafioso e un politico: lui si è proprio incazzato, così abbiamo tagliato più sui primi piani per non far vedere il palazzo. Anche Zeffirelli ce l’aveva a morte con noi, diceva che la Sicilia non è così. Poi, dopo Mani pulite, è stato più semplice. Francesco Storace, in Commissione di vigilanza Rai, attaccava: “Fate debuttare tutte le Piovre quando ci sono le elezioni!”
L’ESPERIENZA DI REMO GIRONE IN FURORE 2
Uno stralcio che rende bene l’idea di quello che fosse il clima, ma le fake news spesso sfuggono anche alle strette maglie della censura, ma questo a volte, anzi spesso, non è necessariamente un bene. Per questo Remo Girone ha voluto affiancare il suo nome ad un progetto che sensibilizza riguardo le bufale che quasi sempre vanno a colpire i più deboli, gli ultimi del mondo come i migranti, e che soprattutto fanno leva sugli istinti più grezzi della popolazione, tirando fuori il peggio di una società che avrebbe bisogno di ragionare meno con la pancia e più con la testa e con il cuore. Remo Girone ha affrontato il tema del razzismo anche in uno dei suoi ultimi lavori per Canale 5, Furore 2, in cui si racconta come la vittima della discriminazione negli anni Sessanta fossero i meridionali. Temi caldi che saranno discussi anche a Sabato Italiano assieme alla conduttrice Eleonora Daniele.