La famelica penna di Giancarlo Dotto torna a colpire. Lo fa su Dagospia, il portale di Roberto D’Agostino, in cui il giornalista si scaglia contro la moda scaturita dal caso Weinstein. Dotto non usa mezzi termini nella sua invettiva:”L’epidemia dei Molestati non si arresta. Donne, uomini e bambini. Dall’America, passando per l’Asia Argento, è arrivata in Italia. Uomini che odiano le donne, soprattutto le sbattono al muro o sul divano, se lo stupratore è stilnovista. Tornatore che sbatte al muro. Questa no. Non ci credo“. Dotto – con una punta d’ironia – si inserisce nel calderone dei colpevoli:”“Non si scherza con queste cose!”, mi fa la ragazza che ho molestato nel 2 mila e 10, poi diventata la mia compagna, e che sta ora meditando di mollarmi da che non sono più in grado di molestarla. “Questa è una tragedia collettiva”, mi ammonisce, “che finalmente esce allo scoperto”.  Detto e premesso che si sopravvive solo a patto che le cose non escano allo scoperto, che se ne stiano chiuse nelle loro maleodoranti tane, la tragedia di fatto è già accaduta. Il ridicolo“.



L’ABUSO SUBITO DA DOTTO

Giancarlo Dotto, però, esplora anche l’altra faccia della medaglia. Quella che in Italia ha assunto ultimamente il volto di Asia Argento e Miriana Trevisan, quella delle vittime. Il giornalista può farlo, e a ragione, visto che gli abusi di cui si parla li ha subiti direttamente. Ecco il suo racconto:”Volete sapere una cosa? No? Ve la dico lo stesso. Anche io, anonimo molestatore, sono stato molestato a suo appetibile tempo da un giovane seminarista. Si chiamava e forse si chiama ancora Dory, e si vestiva da prete (a proposito, Dory, il calore che sentivo quando mi stavi sopra, io bambino, con la scusa di “giochiamo a fare gli innamorati” era quello del tuo uccello in calore?). Tranquillo, non ti denuncio“. Dotto, però, torna in fretta nella parte del “Molestatore” e chiarisce che di questa categoria facciamo parte praticamente tutti:”Ho molestato e stuprato anch’io centinaia di persone, con le mancate carezze e le parole. Chiedo scusa a tutti. Ai figli che ho generato. La violenza più grande. Chiedo scusa, soprattutto, al seminarista che mi ha abusato. Tutti i giorni qualcuno ci molesta. Chi non si accorge di noi. Del nostro dolore o della nostra gentilezza. Chi ci guarda come fossimo uno scarafaggio. In compenso, per un Dio che non ti degna di uno sguardo, ci sono migliaia di cretini in agguato. Molestie vere. (…) Anche l’uso dei messaggi, dei whatsapp, fateci caso, è violento, è tutto un gioco di potere. Tutto il mondo, insomma, è un gigantesco stupro e per questo esistono gli sbirri, le persone oneste e i santi. Viva gli sbirri, le persone oneste e i santi. Viva Gesù”.

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