L’INTERVISTA

È appena uscito Il buono che fa bene: “Abbiamo cambiato editore e anche un po’ filone”. Renzo Arbore lo interrompe: “Io avrei in mente il titolo per un nuovo programma di cucina: For Meridionals Only. Lo farei condurre da lui, Vincenzo Salemme”. Domandona da parte di Orietta Berti: “Hai dichiarato che se fossi un piatto saresti un soufflé di baccalà. Perché?”. E lui: “Semplice: perché sono di Vicenza, e sono cresciuto col baccalà alla vicentina. E poi sono uno molto morbido”. Mal gli ruba la scena: “È vero che tu odi Furia?”, chiede Volo. “No, mi riporta alla mente dei momenti bellissimi”. Grazie a Furia ha anche conosciuto sua moglie: “A un concerto mi chiese di cantarla, io la feci salire sul palco e fu colpo di fulmine”. L’accento inglese è notevole. “Dopo cinquant’anni in Italia, Mal fa ancora finta di non saper parlare in italiano”.  [agg. di Rossella Pastore]



CARLO CRACCO A CHE TEMPO CHE FA

Questa sera, nel consueto appuntamento domenicale di Che tempo che fa, Carlo Cracco sarà ospite di Fabio Fazio per parlare del suo concetto di food e presentare il suo ultimo libro dal titolo “Il buono che fa bene”. In libreria già dal 20 novembre, l’ultima fatica dello chef stellato è una raccolta di 60 ricette che reinterpretano la cucina finalizzata alla salute dell’uomo, ed è nato con il contributo scientifico del professor Antonio Moschetta, docente di medicina interna presso l’Università di Bari e specializzato in “regolazione genica, metabolismo e tumori”. Nel libro, Carlo Cracco sperimenta tutto ciò che è utile al conseguimento di un corretto stile di vita a cominciare dall’olio, patrimonio delle nostre terre, senza dimenticare carote, brodi, cereali, rape e altri semplici ingredienti spesso sottovalutati nella dieta quotidiana. Per ogni alimento, inoltre, è presente una scheda dettagliata, che ne ripercorre la storia, le qualità e le migliori ricette elaborate dall’estro dello chef. (Agg. di Fabiola Iuliano)



LE CRITICHE DOPO AVER PERSO LA STELLA MICHELIN

Carlo Cracco è stato al centro dei riflettori mediatici nelle ultime settimane non solo per la sua conduzione della versione italiana di Hell’s Kitchen, ma anche per aver perso una stella nella guida Michelin a causa di un cambio di location di uno dei suoi ristoranti. Sembra tuttavia aver accusato bene il colpo, nonostante le critiche accese ricevute sui social, da parte di chi crede che si sia dedicato troppo alla televisione e poco alla cucina. Ed è stato proprio questa consapevolezza ad aver spinto Cracco a rinunciare al suo ruolo di giudice a Masterchef Italia, giunto alla sua settima edizione. Stasera Carlo Cracco sarà presente nello studio di Che tempo che fa, fra gli ospiti di Fabio Fazio. A fronte di una parziale discesa, che lo vede comunque al fianco di altri celebri chef stellati che hanno subito la stessa sorte, come Claudio Sadler e Norbert Kiederkofler, Cracco è pronto a risalire la china grazie all’apertura del suo terzo ristorante a Milano e che lo vede in società con Lapo Elkann, Garage Italia Customs. E questo non vuol dire che abbia rinunciato ai riflettori, dato che lo chef è uno degli ospiti di Gardaland Magic Winter, la kermesse magica che lo scorso venerdì lo ha visto al fianco della moglie Rosa Fanti e dei due figli. 



CARLO CRACCO, LA CRITICA DI RIKI AL SUO PANINO

Non risalgono a troppi giorni fa le ultime critiche ricevute da Carlo Cracco, che ha attirato il fastidio di Riki, alias Riccardo Marcuzzo, il cantante di Amici di Maria De Filippi arrivato secondo nella passata edizione. Il giovane cantautore ha infatti manifestato un forte disappunto sui social per via del panino degustato su un Frecciarossa e ideato dallo chef gourmet per tutti gli utenti di Trenitalia. Riki non è andato per il sottile in una delle sue Stories di Instagram, esplodendo in un “Ma che schifo fa il tuo panino sul treno” che non è passato di certo inosservato agli occhi dei fan. Una critica che si va ad aggiungere a quelle ottenute per via di uno dei suoi piatti simbolo a base di piccione e che aveva scatenato le ire dei vegani.

GLI STUDI DA CHEF

Nato a Creazzo, in provincia di Vicenza, nel ’65, Carlo Cracco ha maturato la sua carriera di futuro chef grazie alla svolta ottenuta appena 23enne a Milano, quando inizia a lavorare con Gualtiero Marchesi. Studia poi la cucina francese lavorando sotto la guida di Alain Ducasse presso l’Hotel Paris e Lucas Carton, considerando uno degli chef storici della cucina parigina. Ritorna poi in Italia per assumere la guida dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, ottenendo tre stelle per la guida Michelin e conquistandosi una nuova chiamata da parte del mentore Marchesi, che lo vuole come chef del suo l’Albereta, aperto a Erbusco, in Franciacorta. Apre il suo primo ristorante nel 2001 a Milano, il Cracco Peck, grazie alla gastronomia Peck di proprietà della famiglia Stoppani e che gli permette di conquistare il ruolo di executive chef, a cui segue il titolo di patron chef sei anni più tardi, quando cambia il nome del locale in Cracco.