Cosa significa essere figli o parenti di Totò Riina? A Le Iene Show Giulio Golia ha portato avanti un servizio davvero molto interessante che ha visto intervistata Maria Concetta Riina. Questa è la figlia del boss mafioso e criminale italiano Totò Riina morto a Parma lo scorso 17 novembre. E’ così che un servizio molto interessante ci fa capire cosa vuol dire essere figli o parenti di un boss malavitoso. Sicuramente non è facile capire diverse dinamiche con Giulio Golia che cerca anche di entrare nei panni di queste persone che dichiarano di essere in un momento di grande difficoltà. La donna ha sottolineato di non poter giudicare il Capo dei Capi e di aver avuto al suo fianco un padre buono e che l’ha accompagnata nella sua crescita. Il dolore e il sangue sparso dal boss malavitoso non potrà di certo essere mai dimenticato. Un servizio che farà molto parlare e scatenerà ancora polemiche. (agg. di Matteo Fantozzi)



INTERVISTA A MARIA CONCETTA RIINA

Domenica 10 dicembre in prima serata su Italia 1, va in onda un nuovo appuntamento con “Le Iene Show”. Ancora senza Nadia Toffa, ancora in cura dopo il malore che l’ha colpita la scorsa settimana mentre si trovava a Trieste, Nicola Savino, Giulio Golia e Matteo Viviani conducono una puntata imperdibile in cui il servizio principale sarà quello realizzato da Giulio Golia che ha incontrato Maria Concetta Riina, la figlia di Totò Riina, il capo dei capi, morto lo scorso 17 novembre. La donna racconterà gli anni della latitanza del padre e della decisione di allontanarsi dalla Sicilia e di trasferirsi in Puglia. Andrea Agresti, invece, torna ad occuparsi di Adriano Panzironi, il giornalista che, durante un programma d’informazione, sponsorizza un metodo alimentare che aiuterebbe a curare malattie come il diabete. Contro il metodo Panzironi si sono scagliati diversi medici che hanno sconsigliato alle persone di seguire il metodo Panzironi e di sospendere le cure. Valeria Castellano, invece, intervista Efe Bal, una transessuale italiana di origine turche, protagonista di diverse provocazioni e recentemente anche sul set di un film a luci rosse.



LE IENE SHOW, L’INTERVISTA A MARIA CONCETTA RIINA

L’intervista realizzata da Giulio Golia a Maria Concetta Riina sarà uno dei servizi più importanti della nuova puntata de Le Iene Show. Maria Concetta racconta di essere sempre stata insieme al padre, con i fratelli e la madre durante gli anni della latitanza. Durante la fuga, la donna svela di non aver mai incontrato un posto di blocco nonostante, quegli anni, fossero davvero di fuoco. “Siamo stati sempre insieme durante la latitanza. Non andavamo a scuola, era mia madre a farci da insegnante, perché giravamo sempre, di continuo, non ci fermavamo mai”. Nonostante tutto, Maria Concetta racconta di aver fatto una vita normale: andavano a fare la spesa, andavano in farmacia e, spesso, con loro, c’era anche il padre che non aveva assolutamente bisogno di nascondersi. Poi un riferimento alla strage di Capaci: “l’abbiamo saputo dal Tg, eravamo tutti sul divano. Mio padre era normale, non era né preoccupato né felice, e non è vero, come hanno detto, che ha brindato con lo champagne”. La figlia di Totò Riina spiega di non aver mai conosciuto Bernardo Provenzano e di non aver mai sentito la mancanza di qualcosa. Ad un certo punto, però, ha deciso di allontanarsi dalla Sicilia: “Me ne sono andata dalla Sicilia per stare lontani dal contesto e stare tranquilli, ma non è stato possibile perché ci hanno sequestrato ingiustamente le aziende intestate a mio marito e ci hanno buttati in mezzo alla strada. Questo perché noi ci chiamiamo Riina. E noi dobbiamo essere colpevolizzati per questo per tutta la vita, solo perché non prendo le distanze da mio padre? Non mi sembra giusto. Se esiste la legge esiste per tutti, non è che per i Riina la legge deve essere diversa. Dove dovrei andare? In esilio a Honolulu?”. Giulio Golia le ha così fatto notare di aver scelto un posto, Mesagne, in Puglia, dove è nata la Sacra Corona Unita. Maria Concetta Riina replica così alla Iena: “Io non ho rapporti con queste persone. Allora, se andavo a Napoli e c’era la Camorra, o in Calabria e c’era la ‘Ndrangheta? Dove dobbiamo andare, in un’isola deserta?”.

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