Un sindacato dovrebbe difendere i diritti dei lavoratori, non a caso nacquero come prime forme di associazione dei lavoratori. Ce n’è uno però in Italia che da mesi non versa lo stipendio ai suoi dipendenti. Di questo caso si è occupata Nadia Toffa per l’ultimo servizio realizzato per Le Iene Show prima del suo malore. L’inviata si è recata da Francesco Paolo Capone, segretario generale Ugl, per chiedere spiegazioni. “Siamo venuti qui per difendere i diritti dei lavoratori che non state pagando. È una cosa vergognosa, dovreste difenderli, invece non fate sapere nulla. C’è gente che è disperata”, incalza Nadia Toffa. “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Il ministero ci paga con ritardo, i soldi ricevuti coprivano il fido delle banche, replica Francesco Paolo Capone. Quando si parla delle somme destinate al Tfr che non risultano versate nel fondo di accantonamento replica: “Non mi risulta – e poi aggiunge – appena ci saranno le disponibilità arriveranno”. Nadia Toffa si è quindi recata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “Non ne sono a conoscenza”. Poi conferma l’intenzione di approfondire il caso, anche perché finora sono stati dati 3,5 milioni di euro al sindacato. “Stiamo vigilando. Verificheremo prima di dare la seconda tranche”.
L’ULTIMO SERVIZIO DI NADIA TOFFA PER LE IENE PRIMA DEL MALORE
“Ho visto l’ultimo stipendio nel mese di maggio. Non c’è più niente, solo preoccupazioni. Mi devono più di diecimila euro. Mi servono per vivere, per pagare tutti i debiti. Io non spero di recuperare questi soldi, li voglio, sono miei e servono per me e la mia famiglia”, ha raccontato Lamberto, uno dei tanti dipendenti di Enas, ente di patronato e di assistenza sociale dell’Unione Generale del Lavoro, a Le Iene Show. “Da giugno tutti i dipendenti non sono pagati. Io mi occupo di pratiche pensionistiche e fiscali, di invalidità”, racconta una dipendente. “Lavoro per il patronato del sindacato che dovrebbe tutelarmi. Non ci tutelano, ma ci creano problemi”, aggiunge per spiegare la beffa della quale è vittima. “Non possiamo scioperare, ma devo rivolgermi proprio a loro”. Ma c’è un’altra cosa che sconvolge: “Anni fa ci dissero che potevamo versare il Tfr ad un fondo, ma questi 60-70 euro dal gennaio 2014 vengono prelevati ma non versati nel fondo. Questa è appropriazione indebita”. Clicca qui per il servizio delle Iene.