Lino Banfi, ospite questa sera di Che fuori tempo che fa, nello scorso maggio è diventato cittadino onorario di Alberobello, a quattro anni esatti dalla richiesta presentata dall’Associazione culturale “Trulli, Tutela, Turismo”. Proprio l’attore, che da decenni presta con successo il volto all’amatissimo nonno Libero di Un medico in famiglia, ha diverse volte sottolineato le bellezze delle opere architettoniche tipiche di Alberobello, promuovendo così l’attività turistica e la promozione dei suoi paesaggi caratteristici. E, in occasione dell’apertura del periodo delle festività, Lino Banfi ha fatto sentire la propria vicinanza a tutti i cittadini di Alberobello, congratulandosi con il sindaco per il successo dell’attività promozionale della città; questo il messaggio inviato dall’attore, così come riportato da Borderline24.com: “Bravi, sono orgoglioso di essere pugliese, conservatemi un trullo per quando sarò vecchio”. Di questo e di tanto altro Lino Banfi parlerà questa sera, nel corso del suo intervento nel talk show di Fabio Fazio. (Agg. di Fabiola Iuliano)
L’ATTORE RICORDA LANDO FIORINI
La recente scomparsa dell’attore e cantante Lando Fiorini ha colpito duramente il mondo dello spettacolo, a partire da Lino Banfi che ha voluto ricordare quanto il collega romano abbia significato per la sua carriera e successo. In un post su Facebook, l’artista pugliese ha infatti sottolineato come Lino Banfi sia nato anche grazie al Puff di Fiorini, un teatro-ristorante che dal 1968 raccoglie spettacoli, cabaret, eventi e molto altro ancora. Questa sera, lunedì 11 dicembre 2017, Lino Banfi sarà invece ospite a Che fuori tempo che fa su Rai 1, per parlare delle sue ultime attività in tv e progetti futuri. L’attore è stato infatti fra gli ospiti di una puntata della 60esima edizione dello Zecchino d’Oro, ma il suo nome è stato sfruttato anche per una pagina di cronaca. Per nascondere l’organizzazione di un omicidio, Luigi De Micco avrebbe usato infatti il nome dell’artista nelle sue comunicazioni con Antonio De Martino per indicare il bersaglio Salvatore Solla, fortemente somigliante all’artista pugliese.
LINO BANFI NEI PANNI DI NONNO LIBERO
Lontano dallo studio che per molti anni e fortunate stagioni lo ha visto nei panni di Nonno Libero in Un medico in famiglia, Lino Banfi continua a dividersi fra spot pubblicitari e ospitate nei salotti della Rai. Lo scorso mese è stato fra i protagonisti di Domenica In, condotto dalle sorelle Cristina e Benedetta Parodi, ed in seguito dello Zecchino d’Oro, in qualità di “nonno d’Italia” e tra i giudici della prima puntata della kermesse canora per bambini. In precedenza invece è stato al centro di un’intervista satirina in DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris, in cui ha dato diversi affondi ai leader politici. Banfi ha infatti manifestato la sua idea riguardo al degrado che starebbe vivendo ora Roma sotto la guida del Sindaco Virginia Raggi, ma non ha risparmiato anche battute sul cambiamento nella camminata di Matteo Renzi, che da un andamento più sciolto durante la sua presidenza del Consiglio, ha rallentato il passo dopo l’ultimo referendum.
LA VITA E LA CARRIERA
Nato nel ’36 ad Andria con il nome di Pasquale Zagaria, Lino Banfi è riuscito a coronare un forte successo nella sua lunga carriera di attore e sceneggiatore italiano, nonché comico e artista drammatico. Ha lavorato a stretto contatto con i grandi registi italiani come Dino Risi e Nanny Loy e vanta il titolo di icona della commedia italiana degli anni ’70 e ’80. Raggiunge infatti un’estrema popolarità grazie a quelle che sono state definite commedie sexy all’italiana, con cui ha rivestito i panni di diversi personaggi in titoli come Cornelli alla crema, Il commissario Lo Gatto, L’allenatore nel pallone e molti altri ancora. Ritorna al centro dell’attenzione pubblica nel 2008 grazie al suo ruolo di Nonno Libero nella fiction della Rai Un medico in famiglia, che lo promuovono come protagonista di altre miniserie tv come Scusate il disturbo di Nino Manfredi e Il Commissario Zagaria, diretto nel 2011 da Antonello Grimaldi e che ripropone uno dei ruoli cari a Banfi, quello del funzionario di Polizia, intento ad indagare su omicidi e stranezze, mentre si destreggia fra le incapacità del suo braccio destro e il ruolo di padre e nonno in famiglia.