Mai scontata, mai banale, mai senza stomaco, mai senza amore. Sempre spettinata, sempre vera, sempre coraggiosa, sempre piena di vita, cuore, anima e passione. Rosy Abate è la regina di Palermo e delle serie tv, solo lei poteva riusciread entrare nel cuore delle persone facendole titubare su cosa fosse la ragione e su quale lato del fiume guadare per trovarsi dalla parte della giustizia. Ha ucciso, ma mai per volontà, sempre per obbligo o vendetta. Ha amato, mai per obbligo, sempre per volontà. È l’ossimoro fatto donna, il paradosso in una capigliatura riccia mai a posto e una pistola nella tasca posteriore del jeans. 



Ma in questa prima serie (ultima per noi che la seguiamo da sempre) Rosy è soprattutto una mamma, ancora una volta senza scrupoli, ma solo per scavalcare le sbarre di un presunto Paradiso mai esistito per Leonardino. Ha fatto commuovere tutti, ha fatto tremare il cuore ai “giusti” e a quelli che un tempo cercavano di tradirla e oggi altri non erano che suoi complici. Non è solo madre, è anche sorella e figlia in questa prima stagione di Rosy Abate-la Serie. La figlia che riesce a mettere in ginocchio il padre sotto un colpo di pistola di sua sorella. Una donna che ha sempre vinto, ma più di tutto questa volta ha vinto la vita, quella di suo figlio che nell’ultimo secondo prima di lasciarla, riesce a chiamarla mamma. 



Non sono mancati l’amore tra polizia e mafia, ottimo l’attore che interpreta l’ispettore Luca Bonaccorso (Mario Sgueglia ) superlative le due Michelini (Rosy e Regina). Insapettato, sorprendente e pieno di espressione Francesco Mura (Leonardo Abate). Ma il mio applauso, il nostra applauso collettivo va a Pietro Valsecchi e la sua squadra che hanno saputo concentrare in cinque puntate l’essenza di quello che dovrebbero avere ed essere tutte le migliori serie tv italiane: VERE, RICCHE, GIUSTE!

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