La cultura, il teatro e l’arte questa sera saranno al centro del dibattito di Che fuori tempo che fa grazie al contributo di Ugo Pagliai, che raggiungerà il salotto di Fabio Fazio per parlare, soprattutto, della sua lunga carriera a contatto con lo spettacolo. L’attore, di recente, ha avuto modo di lanciare il suo appello in una recente intervista pubblicata su Yutube da Raniero Schembri, al quale ha raccontato la situazione italiana e le possibilità che oggi può offrire il teatro: “Cosa mi aspetto dall’Europa? Un’attenzione particolare per ciò che riguarda la cultura, per quanto riguarda il teatro, la musica, il balletto e tutto quello che è spettacolo. Perché c’è un po’ di, come dire, di assenteismo in questo senso. Adesso non conosco bene tutti gli altri paesi, ma l’Italia, soprattutto, dovrebbe chiarire la posizione culturale soprattutto per quanto riguarda il teatro: il teatro di prosa porta in sé tantissime possibilità di lavoro per i giovani e di rinnovamento, se così possiamo dire, e io mi aspetto che ci sia questo rinnovamento”. Per visualizzare il filmato su Youtube, potete cliccare qui. (Agg. di Fabiola Iuliano) 



IL RITORNO IN TEATRO

La stagione autunnale vede particolarmente vincente Ugo Pagliai, ritornato in teatro con Lettera a Mio Padre, una piece ispirata al testo di Franz Kafka dal titolo Lettera al padre, e in questi giorni sui palcoscenici con Odio Amleto. La commedia ideata da Paul Rudnik vede l’attore al fianco di Gabriel Garko e della moglie Paola Gassman, per un ruolo divertente e prosaico. Lo scorso venerdì, Pagliai è stato ospite delle Notti della Natività per la decima edizione della kermesse prenatalizia di Alba, mentre questa sera, siederà nel salotto di Che fuori tempo che fa, condotto da Fabio Fazio su Rai 1. Considerato un mostro sacro del teatro del nostro Paese, Pagliai si è espresso di recente in modo affettuoso nei confronti di Garko. In Odio Amleto, l’attore più giovane impersona infatti una star della tv, un ruolo che Pagliai ha ampiamente ottenuto nel mondo dello spettacolo negli anni ’70, grazie a sceneggiati come L’amaro caso della baronessa di Carini o il precedente Il segno del comando, diretto da Daniele D’anza. 



UGO PAGLIAI, DOPPIATORE E ATTORE

Il nome di Ugo Pagliai non ha di certo bisogno di presentazioni, dato che l’attore e doppiatore è fra i più quotati dello spettacolo italiano. Poliedrico e presente sulle scene a 360° ha il vanto di aver doppiato colossi hollywoodiani come Robert Redford e John Hurt, oltre a Robin Williams e Paul Newman, quest’ultimo nel recente film d’animazione Cars 3. Dopo essere stato assente dal grande schermo per qualche anno, Pagliai è ritornato nel 2017 nei cinema italiani grazie a Preghiera, diretto dal regista italiano Davide Cavuti, a cui ha affiancato il ritorno nei teatri di Odio Amleto. La piece teatrale diretta da Alessandro Benvenuti ha vissuto infatti il suo esordio l’anno scorso, ma il successo l’ha promossa per un ritorno in scena in questi ultimi mesi. Due anni prolifici quindi per Pagliai, che ha partecipato anche alla realizzazione dell’album musicale Vitae, di Cavuti ed al fianco di nomi come Alessandro Haber, Michele Placido, Giorgio Albertazzi e molti altri. 



GLI ESORDI

Nato nel novembre del 1937 a Pistoia, Ugo Pagliai nasce in una famiglia di umili origini e matura la passione per il cinema fin da piccolissimo. Eredita l’amore per le arti dalla madre Gina, una donna che l’attore definirà una “casalinga canterina” con la passione per le operette. Dopo aver conseguito il diploma all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, si unisce alla compagnia Randone Fortunato e I nuovi, sotto la guida di Guglielmo Morandi. Recita quindi in Ma non è una cosa seria, tratto dall’opera teatrale di Pirandello e in seguito nello sceneggiato La sciarpa, entrando in seguito a far parte del cast de Il Conte di Montecristo, una rielaborazione televisiva di Edmo Fenoglio. In questi anni conquista la popolarità televisiva, forte del ruolo di protagonista nel film diretto da Giuseppe Fina e dal titolo Lawrence d’Arabia, per poi ritrovarsi al centro dei riflettori sia in tv che in teatro, incontrando e sposando Paola Gassman, figlia del brillante Vittorio Gassman e dell’attrice Nora Ricci.