Paola Cortellesi, showgirl e attrice, sarà protagonista prossimamente al cinema con Come un gatto in tangenziale, regia di Riccardo Milani. Al fianco di Antonio Albanese, la Cortellesi interpreterà il ruolo di una madre di un ragazzo cresciuto nel disagio della periferia, che conoscerà l’amore con la figlia di Giovanni, di buona famiglia. L’attrice si cimenterà con l’anima coatta: “E ne vado orgogliosa. Vengo da Massimina, tra Malagrotta e Boccea, una delle tante periferie lontane da tutto, estranee alla città. Conosco il sentirsi un po’ isolati. Quando sei giovane e non hai accesso a un sacco di cose che un contesto confortevole dà. E da un lato ne soffri. Dall’altro ne vai fiero. Allora fai gruppo e scatta quell’orgoglio di avere saputo imparare a difenderti”. Nata a Roma, Paola Cortellesi ha rivelato a Vanity Fair: “Se ho dovuto difendermi? Senza attaccare mai nessuno. Capitava a scuola. Alcuni compagni di classe alle medie mi prendevano in giro. Erano sempre pronti a dirmi che ero sbagliata, proprio come mi sentivo”.
PAOLA CORTELLESI, “MI RICORDO I MOMENTI DIFFICILI”
Paola Cortellesi ha poi parlato dei momenti difficili della sua infanzia: “Riservata, timida, davo del lei: devo essere sembrata un tipo “strano”. A ricreazione ci scappava il dispetto, lo spintone, lo schiaffo, mentre io avrei solo voluto divertirmi. Me li ricordo benissimo, quei momenti. Succede. Sempre, ancora, in ogni zona e ambiente. Con epiloghi spesso tragici e insensati”. Una rivelazione dopo gli anni del successo, con il bullismo che è di sempre di attualità. Continua ai microfoni di Vanity Hair: “Se ne ho parlato con i miei genitori? Sì. Avevo la fortuna di una famiglia forte e coesa. In quel periodo i miei fratelli maggiori mi sostennero molto, insegnandomi che il rispetto degli altri non deve mai far dimenticare se stessi”. Le difficoltà della adolescenza sono passate oggi, però come è il ritorno in periferia seppur via grande schermo? “Di Bastogi, dove abbiamo girato, si parla come di un vaso contenente tutti i mali. Far West inavvicinabile. Chi parte da lì è in svantaggio, non c’è dubbio. E io me lo sono chiesta: come mi sarei comportata, qui?”.
L’AMORE CON RICCARDO MILANI
Dopo Mamma o papà?, Paola Cortellesi torna al cinema con un altro film diretto da Riccardo Milani, suo attuale compagno. Il titolo è Come un gatto in tangenziale, di cui dice: “Se c’è qualcosa che è durato come un gatto in tangenziale? La forza fisica dei 18 anni. Quella sensazione di essere immortali, iper resistenti alla realtà. Per cui niente pesava, né ci si rendeva conto del limite. Per esempio, io Biancaneve al Castello di Bracciano non potrei più esserla: per arrotondare, me ne stavo vestita come lei per ore a occhi chiusi in una teca fredda a subire i baci di centinaia di bambini in attesa del mio risveglio”. Infine, un commento sul rapporto con Riccardo Milani, regista e sceneggiatore italiano, saldo da quindici anni ormai: “E sa da cosa si vede che un innamoramento è stato giusto? È ancora più forte l’intesa di un secondo dei dissidi lunghi settimane”.